Dal 14 al 19 novembre
scorso, ad Assisi (PG), il card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI, ha
predicato gli Esercizi Spirituali organizzati ogni anno dal Rinnovamento nello
Spirito Santo. Rileggiamo la sintesi di quanto vissuto durante le giornate
umbre.
Un
clima di gioia, adorazione e preghiera quello che è stato vissuto dai 180
sacerdoti, diaconi, e religiosi durante l’annuale appuntamento con gli Esercizi
spirituali. Immersi in una cornice di pace e raccoglimento, i sacerdoti hanno
sperimentato una grazia speciale attraverso testimonianze, meditazioni,
condivisione. I circa quaranta i sacerdoti presenti per la prima volta hanno
testimoniato una rinnovata consapevolezza del loro sacerdozio e si sono
lasciati guidare nel Seminario di vita nuova.
Il
Ritiro sacerdotale ha avuto inizio con i consueti gesti di benvenuto e
fraternità: accoglienza, preghiera e presentazione. Fin da subito si è avvertita
una grande comunione tra i partecipanti. Il clima non era il solito, sembrava
che la presenza dello Spirito Santo fosse più tangibile quest’anno: 180
fratelli sacerdoti e diaconi coinvolti in un’avventura di comunione che infondeva
serenità, permettendo alle Parole e ai gesti, di penetrare nel cuore e di
rimanervi, lasciando crescere un ardore sentito raramente in altre occasioni.
Credo che il nostro sacerdozio avesse davvero bisogno di questo passaggio e di
questa sintonia che ha suscitato una grande fraternità unita all’orgoglio per
la nostra missione e alla certezza che il Signore stava dalla nostra parte.
Non
è sempre facile essere all’altezza, quando si avverte la fragilità della nostra
natura o l’inadeguatezza rispetto a ciò che siamo chiamati a fare da Cristo e
dalla Chiesa che serviamo; ma in questo cammino non c’è stato spazio per le
commiserazioni e per i ripiegamenti su noi stessi. Se qualche tentazione vi è
stata, subito la grazia ci ha rialzati con una esplosione di gioia nella
preghiera, con la consolazione di un gesto di qualche fratello o con la
profondità dei segni suggeriti dall’équipe che ci guidava.
Una paternità ritrovata
Preghiera,
silenzio, adorazione, canti, mistagogie e le parole semplici e profonde del card.
Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve,
hanno riscaldato i cuori di tutti… Il mio di sicuro. Un clima ecclesiale
splendido che ha ridefinito e illuminato il nostro sacerdozio, in un percorso
breve ma intenso, ricco di condivisione e di calore fraterno di cui spesso noi
sacerdoti abbiamo bisogno. Un grazie salga al Padre per ogni cosa, ma soprattutto
per i trentadue sacerdoti che il venerdì hanno ricevuto la preghiera per una
rinnovata Effusione dello Spirito, nella Cattedrale di San Rufino. Quanta
commozione e che abbondanza di carismi e di grazie; si poteva percepire, negli
occhi dei fratelli, quello che Gesù aveva operato e…, vi assicuro, anche per me
che da 41 anni vivo questa esperienza di grazia, è stata una splendida sorpresa
che ha confermato la straordinarietà di questi Esercizi spirituali 2016.
Il
volto della misericordia del Padre si è reso visibile mettendo in noi il
desiderio, ha osservato il card. Bassetti, di «fare da padri, tutori, a giovani
con padri distratti, lontani spesso senza propria colpa, allontanati dalle
prove della vita…». Quello che da’ riposo alle nostre inquietudini è il seno
del Padre: lui solo ci basta. Ed è accaduto che in questo tempo abbiamo
ritrovato una paternità divina che ha acceso in noi il desiderio di paternità
spirituale, a partire dall’essere noi stessi “figli”.
Siamo
stati condotti a una revisione del nostro agire sacerdotale, nella posizione
privilegiata che ci mette a contatto con le sofferenze e le gioie della nostra
gente, con la drammaticità di alcune situazioni che siamo chiamati a
condividere e a com-patire… Che splendide sensazioni di assimilazione al cuore
di Gesù: non avrei mai creduto di potermi assimilare così profondamente a Lui. Ma
così è accaduto e così è rinato in me il proposito di rinnovare il mio “sì” al
Signore e al Rinnovamento.
Il sacerdozio: dono immenso
alle comunità del RnS
Il
Cardinale ha accennato all’”eroismo dei preti”. Ben lontano dal sentirmi un
eroe, ho compreso che posso fare la mia parte incarnando la misericordia di Colui
che è misericordia e lasciando brillare dentro di me la nostalgia del Padre
(come citava il Relatore), lasciando che lo Spirito si muova dentro di me e
dentro il mio ministero, con leggerezza e libertà. F.B.