PENTECOSTE 2015
Finalmente
ritorna!
Pentecoste,
la grande festa, la nostra festa è arrivata! Alleluja!
Lo
Spirito Santo ritorna. Mai ci ha lasciati, mai si dimentica di noi, mai cessa
di portare a compimento le promesse del Padre e del Figlio.
Ma a
Pentecoste il "non ancora" della salvezza si impone ai nostri occhi appesantiti
o chiusi alla grazia.
Lo
Spirito Santo finalmente ritorna: la Chiesa rinasce, la fede si fa carismatica,
la speranza non è delusa, la carità è nuova forza che rinnova! Alleluja!
Elena
Guerra, la beata "apostola dello Spirito
Santo" (San Giovanni XXIII), così scriveva a Papa Leone XIII:
"...Che i fedeli si uniscano in
una preghiera unanime e incessante al divino Spirito per impetrare che finisca
l'ostinata lotta contro la Chiesa dello spirito infernale, e che la Luce del
Paraclito splenda sopra le tenebre dell'ignoranza e dell'errore, e così tornino
al segno della Chiesa tutti gli increduli e i dissidenti... Oh, se il Veni, quel benedetto Veni, che dal Cenacolo in poi la S.
Chiesa non ha mai cessato di ripetere, divenisse così popolare come l'Ave...".
(Dalla terza lettera, 17 novembre 1896).
Parole intramontabili, esigenti e vere, che ci
interpellano, che sfidano la nostra fede, la nostra docilità allo Spirito
Santo, il nostro camminare in un vero Rinnovamento nello Spirito.
Sì, che quel "Veni"
- "Veni, Sancte Spiritus" - ritorni potentemente sulle nostre labbra, ancor
prima nel nostro cuore, in ultimo nelle nostre volontà.
Anche
noi, come gli apostoli, siamo chiamati a ritornare
nel Cenacolo,
- per
fare esperienza di una nuova intimità con il Signore, in special modo
facendo ricorso all'adorazione, alla lode, all'intercessione;
- per
invocare una nuova manifestazione dello Spirito Santo nella Chiesa e nel
mondo: è Lui il "fuoco" di Dio;
è Lui che brucia in noi; è Lui che rende le nostre lingue "infuocate",
irresistibili nell'annunzio del Vangelo.
E dal
Cenacolo fare ritorno nel mondo,
- per
gridare la gloria di Dio, passando di cuore in cuore, di misericordia in
misericordia, partendo dai piccoli e dagli ultimi, con un linguaggio nuovo
«non suggerito dalla sapienza umana,
ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini
spirituali» (1 Cor 2, 13).
Poniamolo
bene in mente:
- Senza lo Spirito Santo, l'evangelizzazione è come un fiume
che ristagna
-
Senza lo Spirito Santo, la preghiera è come una litania di
parole vuote
-
Senza lo Spirito Santo, l'amore è come un fuoco senza
calore
-
Senza lo Spirito Santo, la Parola è come un verbo
inconiugabile
-
Senza lo Spirito Santo, l'Eucarestia è come un mistero
impenetrabile
-
Senza lo Spirito Santo, il cuore è come uno straniero in
casa
-
Senza lo Spirito Santo, la Chiesa è come una madre sterile
-
Senza lo Spirito Santo, l'altro non è mai mio fratello
-
Senza lo Spirito Santo, il mondo è un inferno
-
Senza lo Spirito Santo, il paradiso è una realtà
dimenticata
Auguri, Buona Pentecoste!
Assumiamo un impegno: fare gli auguri a tutti quelli che
conosciamo o che incontreremo dicendo con gioia e trasporto Buona Pentecoste! Rimarranno sorpresi,
Vi chiederanno "che significa?". Sarà una speciale occasione per parlare dello
Spirito Santo e... per farLo parlare!
Allora diciamolo, scriviamolo, comunichiamolo ad ogni uomo
e in ogni modo! Il nostro affermare Buona
Pentecoste! sarà già un'invocazione dello Spirito Santo.
Così come a Natale o a Pasqua siamo tutti prodighi nel fare
auguri e comprare regali, in queste ore non stanchiamoci di dare il "benvenuto
allo Spirito Santo", indicando in Lui il "grande festeggiato" e in noi tutti i
"beneficiari". Infatti, come si addice a Dio, lo Spirito Santo è il Festeggiato che i regali non li riceve ma li fa! Che meraviglia! E che regali, che varietà di
doni e di grazie: ce n'è per tutti!
Nella grande Veglia di Pentecoste, non dimentichiamoci di
intercedere per i martiri del nostro tempo. Lo Spirito Santo, come insegnava
Tertulliano, è "l'Allenatore dei martiri".
Lo faremo in comunione con tutti i nostri Vescovi, secondo le intenzioni del
Santo Padre che ci ricorda il valore dell'ecumenismo
del sangue e della sofferenza.
-
Non c'è futuro senza
Pentecoste!
-
Non c'è umanità senza
Pentecoste!
-
Non c'è vero progresso senza
Pentecoste!
-
Non c'è Chiesa senza Pentecoste!
E non c'è Pentecoste senza
Maria, "Vergine dalle Mani alzate",
secondo il titolo coniato da San Giovanni Paolo II e affidato al Rinnovamento
nello Spirito.
«Erano perseveranti e concordi
nella preghiera, insieme e a Maria, la Madre di Gesù» (At 1, 14).
A Maria vogliamo consegnare le
nostre famiglie, specie le più tribolate, perché esperimentino una nuova
Pentecoste!
Sotto la protezione di Maria
sia anche la XXXVIII Convocazione Nazionale del RnS con Papa
Francesco. A Roma, nei giorni 3 - 4 luglio, lo Spirito
Santo ci attende per fare di noi il segno più eloquente di una fede bella,
gioiosa, che opera segni e prodigi, che annuncia e manifesta le meraviglie del
Signore. Alleluja!
Auguri, buona Pentecoste! Vi aspettiamo a Roma, con
tanti nuovi amici!
Anche a nome del Comitato
Nazionale di Servizio e del Consiglio Nazionale, buona Pentecoste!
Salvatore Martinez