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Uniti a Cristo per portare frutto 
Celebrazione eucaristica del card. Lorenzo Baldisseri
X Assemblea nazionale, 1-3 maggio 2015 - Clicca per ingrandire...

Con la visita e la Celebrazione eucaristica del card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, si chiude la X Assemblea Nazionale e XVII Fraternità dei Comitati regionali di servizio. Tre giorni intensi, di cui la Santa Messa e la liturgia del giorno hanno rappresentato un vero e proprio suggello. Il cardinale entra nel cuore dell'assemblea: «In questi giorni avete scoperto o riscoperto una verità antica e sempre nuova. L'autentico discepolato è contemporaneamente esperienza di intimità con Cristo e di invio nel mondo, di contemplazione e di missione, di comunione "verticale" con il Signore e di comunione "orizzontale" con i fratelli».

A ben guardare, il brano evangelico del giorno porta lo stesso messaggio al centro delle giornate di Tivoli. La parabola della vite e dei tralci (cf Gv 15, 1-8) evidenzia la peculiare concezione della comunità dei discepoli che si fa «indispensabile vademecum di ogni Movimento suscitato dallo Spirito». Se i credenti sono i tralci e Gesù la vite, i responsabili del Rinnovamento nello Spirito Santo "devono" rimanere in Gesù. «Non staccatevi mai da Lui! Cercate l'unione con Lui al di sopra di ogni altra cosa! Sì, al di sopra di Lui, perché Lui è la guida, Lui il Signore!» ha incitato il Segretario del Sinodo, ricordando inoltre le parole del Papa allo Stadio Olimpico sulla signoria di Cristo e sulla forza dell'annuncio del kerygma. Il Cardinale invita ad essere "collaboratori della gioia" come ricorda l'apostolo Paolo (cf 2 Cor 1,24), collaboratori di Cristo, primo evangelizzatore. È appunto l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, il "programma di gioia" di Papa Francesco, a dover guidare i nostri passi. Prima di lui, solo il beato Paolo VI aveva dedicato un'esortazione al tema della gioia con Gaudete in Domino, ha ricordato Baldisseri.

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Nella parabola non ci sono solo la vite e i tralci, Gesù e i discepoli, ma anche il Padre nelle vesti del vignaiolo. A Lui spetta il ruolo del potatore: «La potatura è un'attività delicata che esige grande conpetenza. Solo Dio sa cosa va potato nella nostra vita di singoli, di gruppi e di Chiesa. Solo Egli sa cosa va tagliato e gettato nel fuoco per esserne purificati. La potatura è per noi, per aiutarci a portare tutto il frutto di cui siamo capaci». L'invito che rivolge ai responsabili del RnS è a liberarsi da tutto ciò che impedisce di recare una testimonianza gioiosa e credibile.

Rimanendo attaccati al "tronco" di Gesù e alla sua Chiesa, "rimanendo in Gesù", sarà possibile andare e predicare. «L'unità con il Signore Gesù è elemento irrinunciabile per la Chiesa: san Paolo si reca a Gerusalemme per unirsi ai discepoli, non è un "battitore libero" o un "esaltato" . Supera la diffidenza degli apostoli e viene accolto. Da quel momento "poté stare con loro e andava e veniva in Gerusalemme, predicando apertamente nel nome del Signore" (At 9,28)». È un binomio inscindibile quello del "rimanere" e "andare".

Il Cardinale ha invitato il Rinnovamento nello Spirito a sentirsi unito ai Pastori della Chiesa, concludendo l'omelia con le parole che san Giovanni Paolo II rivolse al Movimento nel 2002: «Nel nostro tempo, avido di speranza, fate conoscere ed amare lo Spirito Santo. Aiuterete allora a far sì che prenda forma quella "cultura della Pentecoste", che sola può fecondare la civiltà dell'amore e della convivenza tra i popoli. Con fervente insistenza, non stancatevi di invocare "Vieni, o Santo Spirito! Vieni! Vieni!"» (Udienza privata al RnS, 10 marzo 2002).

Al termine della Celebrazione eucaristica il Presidente Martinez ha ringraziato il Cardinale per «essere stato come un Padre spirituale con la sua presenza in mezzo a noi». Rievocando la Pentecoste del 1975 vissuta dal Rinnovamento Carismatico Cattolico a Roma con Paolo VI, ha espresso la volontà che il RnS continui ad essere un "segno di gioia nel mondo". In modo particolare, ha voluto ribadire al Segretario del Sinodo dei Vescovi l'impegno che il Movimento dedica al tema della famiglia da sempre e che oggi diviene missione prioritaria attraverso la Fondazione Vaticana Centro Internazionale Famiglia di Nazareth affidata al RnS con la collaborazione del Pontificio Consiglio per la Famiglia. 

Martina D'Onofrio 

(03.05.2015)