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È tempo di luce! 
Preghiera comunitaria carismatica

X Assemblea nazionale, 1-3 maggio 2015 - Clicca per ingrandire...

«Iniziamo questo nuovo giorno nel segno della lode al Signore: ci aspettiamo cose grandi perché grande è il nostro Dio!»: con queste parole Federico Luzietti, membro di Comitato nazionale per l'area Formativa, ha accolto tutti i presenti all'inizio della seconda giornata della 10ª Assemblea nazionale. Un tempo di "ritiro", «un tempo di preghiera e di ascolto del Maestro», ha ricordato il presidente Salvatore Martinez. È Dio che mette sulla bocca degli uomini le parole di lode ma, per proclamare la sua Parola, è necessario innanzitutto purificare il cuore, la mente, la propria umanità. La preghiera inizia, quindi, con un segno che purifichi la bocca di ciascuno, come il tizzone ardente che libera da ogni impurità: la croce dei salvati sulle bocche dei convenuti annuncia che la salvezza rende testimoni e annunciatori. «La tua bocca proclami la lode del Signore: siamo salvati dal sangue di Cristo per proclamare il nome di Gesù, il Nome che salva». Cristo è il Risorto, il re del creato: «Tutta la creazione ti innalza questo canto perché tu sei di tutto il Re, mio Dio».

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Gesù è l'orizzonte, la nostra missione: la voce del popolo di Dio si fa, allora, voce anche per chi non ha voce per lodare il suo santo Nome; riconoscente l'assemblea innalza la lode a Dio, per ricevere il suo Santo Spirito: «Ti chiediamo, Signore, di alitare lo Spirito di vita su di noi: vieni a ricreare perché il tuo Spirito dà la vita, fai scorrere la vita vera in noi, la vita che ci rigenera e ci ricrea, per accogliere la grazia di questa giornata». Il Signore parla al suo popolo, pone nel cuore la Parola che sgorga dalla bocca come acqua che vivifica: «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5, 13-16).

Questa Parola, questa «visione, vogliamo accogliere: è per ciascuno di noi. Questa identità del battesimo che è sale, che è luce, ci interpella. Lo Spirito Santo vuole fare in noi una nuova creazione».

«Il sale è ciò che non si vede ma dà sapore - ha commentato il presidente Martinez -. È lo stare con il Signore, è restare accanto a lui "cuore a cuore", in una preghiera da cui tutto si genera e che gli altri non vedono. Pieghiamo le nostre ginocchia perché solo così si può ricevere la sapienza che viene da Dio. La luce è la missione, la testimonianza, ciò che gli altri vedono. Con lui siamo sale, per lui siamo luce; con lui riceviamo la sapienza, per mezzo dello Spirito siamo suoi servi». Il Presidente RnS invita tutti i presenti a compiere un atto di fede e a piegare le ginocchia della propria umanità perché il sale di Dio, la sua giustizia, la sua sapienza, guarisca ogni ferita, ogni indegnità, per ricevere il sapore di Dio e confermare l'elezione nel proprio mandato. Poi, un grido di gioia ha concluso la preghiera: «Siamo fatti per essere luce, per gioire, per esprimere la fiducia che riponiamo solo in Dio! Popolo di eletti, di chiamati, mostra la luce del Signore!».

Elsa De Simone

 

(02.05.2015)