«Iniziamo questo nuovo giorno nel segno
della lode al Signore: ci aspettiamo cose grandi perché grande è il nostro
Dio!»: con queste parole Federico Luzietti, membro di Comitato nazionale per
l'area Formativa, ha accolto tutti i presenti all'inizio della seconda giornata
della 10ª Assemblea nazionale. Un tempo di "ritiro", «un tempo di preghiera e
di ascolto del Maestro», ha ricordato il presidente Salvatore Martinez. È Dio
che mette sulla bocca degli uomini le parole di lode ma, per proclamare la sua
Parola, è necessario innanzitutto purificare il cuore, la mente, la propria
umanità. La preghiera inizia, quindi, con un segno che purifichi la bocca di
ciascuno, come il tizzone ardente che libera da ogni impurità: la croce dei
salvati sulle bocche dei convenuti annuncia che la salvezza rende testimoni e
annunciatori. «La tua bocca proclami la lode del Signore: siamo salvati dal
sangue di Cristo per proclamare il nome di Gesù, il Nome che salva». Cristo è
il Risorto, il re del creato: «Tutta la creazione ti innalza questo canto
perché tu sei di tutto il Re, mio Dio».
Gesù è l'orizzonte, la nostra missione:
la voce del popolo di Dio si fa, allora, voce anche per chi non ha voce per
lodare il suo santo Nome; riconoscente l'assemblea innalza la lode a Dio, per
ricevere il suo Santo Spirito: «Ti chiediamo, Signore, di alitare lo Spirito di
vita su di noi: vieni a ricreare perché il tuo Spirito dà la vita, fai scorrere
la vita vera in noi, la vita che ci rigenera e ci ricrea, per accogliere la
grazia di questa giornata». Il Signore parla al suo popolo, pone nel cuore la
Parola che sgorga dalla bocca come acqua che vivifica: «Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che
lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato
dagli uomini. Voi siete la
luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per
metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a
tutti quelli che sono in casa. Così
risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone
opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli» (Mt 5, 13-16).
Questa Parola, questa
«visione, vogliamo accogliere: è per ciascuno di noi. Questa identità del
battesimo che è sale, che è luce, ci interpella. Lo Spirito Santo vuole fare in
noi una nuova creazione».
«Il sale è ciò che non
si vede ma dà sapore - ha commentato il presidente Martinez -. È lo stare con
il Signore, è restare accanto a lui "cuore a cuore", in una preghiera da cui
tutto si genera e che gli altri non vedono. Pieghiamo le nostre ginocchia
perché solo così si può ricevere la sapienza che viene da Dio. La luce è la
missione, la testimonianza, ciò che gli altri vedono. Con lui siamo sale, per
lui siamo luce; con lui riceviamo la sapienza, per mezzo dello Spirito siamo
suoi servi». Il Presidente RnS invita tutti i presenti a compiere un atto di
fede e a piegare le ginocchia della propria umanità perché il sale di Dio, la
sua giustizia, la sua sapienza, guarisca ogni ferita, ogni indegnità, per
ricevere il sapore di Dio e confermare l'elezione nel proprio mandato. Poi, un
grido di gioia ha concluso la preghiera: «Siamo fatti per essere luce, per
gioire, per esprimere la fiducia che riponiamo solo in Dio! Popolo di eletti,
di chiamati, mostra la luce del Signore!».
Elsa De Simone