Pentecoste, la
grande festa, la nostra festa è arrivata!
È Pentecoste:
compimento della storia salvezza, svelamento della potenza di vita che non fa
solo risorgere i morti, come nel giorno di Pasqua, ma che segna la Pasqua della
Chiesa tra gli uomini, il passaggio di una straordinaria grazia di vita nuova,
di quell’effusione inesauribile di vita eterna.
Una Pentecoste
che, ancora una volta, abbiamo il privilegio di vivere con il Santo Padre
Francesco.
Lo Spirito Santo
ritorna. Mai ci ha lasciati, mai si dimentica di noi, mai cessa di portare a
compimento le promesse del Padre e del Figlio.
Lo Spirito Santo
finalmente ritorna. La Chiesa rinasce, la fede ha evidenza carismatica, la
speranza non è delusa, la carità è nuova forza che rinnova! Alleluja.
Elena Guerra, la
beata “apostola dello Spirito Santo” (San
Giovanni XXIII), così scriveva a Papa Leone XIII: “Oh, se il Veni, quel benedetto Veni, che dal Cenacolo in poi la S.
Chiesa non ha mai cessato di ripetere, divenisse così popolare come l’Ave…”. (17
novembre 1896).
Parole
intramontabili, esigenti e vere, che ci interpellano, che sfidano la nostra
docilità allo Spirito Santo, il nostro camminare in un vero Rinnovamento nello
Spirito.
Questo Veni sarà sulle nostre labbra,
pronunciato all’unisono con la Chiesa tutta e con il Successore di Pietro.
Con Papa
Francesco diremo ancora una volta Veni
Sancte Spiritus, perché lo
Spirito Santo divenga sempre più l’anima della Chiesa e il cuore del mondo.
Con Papa
Francesco abbiamo detto Veni Sancte
Spiritus, in Aula Paolo VI, per la nascita di Charis, il Servizio di Comunione voluto dal Pontefice a beneficio
di tutte le espressioni carismatiche che nel mondo attestano la presenza e la
vitalità della corrente di grazia del Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Con Papa
Francesco ricorderemo al mondo il grande dono del battesimo nello Spirito, di quella sovrana, libera, potente azione
dello Spirito Santo che ci fa santi, che fa santa la Chiesa, che regala a tutti
gli uomini la bellezza e la bontà del Vangelo di Gesù.
Anche noi, come
gli apostoli, siamo chiamati a ritornare
nel Cenacolo e dal Cenacolo a tornare
nelle piazze, a popolare di gioia e di annunzio di salvezza questo nostro
mondo stanco e deluso.
In questo giorno,
in accordo con le Scritture, e in comunione con i nostri Pastori, noi gridiamo
che: senza lo Spirito Santo, l’evangelizzazione è come un fiume che ristagna;
senza lo Spirito
Santo, la preghiera è come una litania di parole vuote; senza lo Spirito Santo,
l’amore è come un fuoco senza calore; senza lo Spirito Santo, la Parola è come
un verbo inconiugabile; senza lo Spirito Santo, l’Eucarestia è come un mistero
impenetrabile; senza lo Spirito Santo, la Chiesa è come una madre sterile;
senza lo Spirito Santo, l’altro non è mai mio fratello.
Assumiamo un impegno: fare gli auguri a tutti quelli
che conosciamo o che incontreremo dicendo con passione e trasporto Buona Pentecoste! Forse rimarranno
sorpresi, abituati a sentirsi dire soltanto “Buon Natale” e “Buona Pasqua”.
Magari ci chiederanno “che significa?”. E così sarà una speciale occasione per
parlare dello Spirito Santo e… per farLo parlare!
Non stanchiamoci di dare il “benvenuto allo Spirito
Santo”, indicando in Lui il “grande festeggiato” e in noi tutti i “beneficiari”.
E non dimentichiamoci di intercedere per i martiri
del nostro tempo e per tutti quelli che soffrono a causa della mancanza di fede
o di una fede piegata a interessi di parte, grati a Papa Francesco che ci
ricorda ogni il valore dell’ecumenismo
spirituale e dell’ecumenismo del sangue.
Auguri,
Buona Pentecoste!
Salvatore
Martinez
Presidente
nazionale RnS