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Editoriale
Il Natale di Gesù
Mario Landi
-
Coordinatore nazionale RnS
Questo
Tempo di Avvento, ormai al termine, apre ad
una grande certezza: il Dio Bambino ci dona
di fare memoria della sua irruzione nella
storia per opera dello Spirito Santo. Un
fatto divino che ha visto coinvolte alcune
persone ma destinato al mondo intero. E’
certa la sua nascita. E’ certa la sua
presenza storica in mezzo a noi. Questo
conforta i cuori. Non si potrebbe pensare la
nostra vita senza il calore della sua
nascita. Scalda i cuori ma orienta i passi.
La nascita di Gesù, questo fare memoria, ci
chiama in causa. In un tempo in cui sono
fortemente messi a rischio i valori umani,
ecco che la Chiesa propone di tornare a
riflettere sulle cose essenziali. E lo fa
porgendoci il metodo: un Bambino è nato per
noi. Contempliamolo ma condividiamo anche la
gioia di questo fatto. Sant’Agostino afferma
che “Gesù volle essere uomo per noi. E non è
cosa di poco conto. La sapienza stessa giace
in terra”. Ci è offerta questa possibilità
di rimetterci sulle sue orme. Non esitiamo a
invocare la Sapienza come dono, ma
invochiamola anche come carisma nel nostro
cammino. Non è sovversivo. E’ un’occasione
dello Spirito. È un modo, è il modo, di
vivere la nostra vita e la nostra fede.
Incarnata in un’esperienza che diventa
discernimento continuo. Cosa può significare
per i lettori della news letter e per i
sostenitori del Progetto Moldavia, questo
Natale? Uso le parole di Papa Francesco,
molto forti e molto pertinenti alla nostra
riflessione: “Gesù ci ha consegnato una luce
che brilla nelle tenebre: difendila,
proteggila. Quell’unico lume è la ricchezza
più grande affidata alla tua vita” (PAPA
FRANCESCO, Udienza del mercoledì 20
settembre 2017). Difendiamo la luce che
proviene dal Natale. Se lo faremo, lo
Spirito Santo non tarderà a donarci una
sorpresa bella, capace di riempire i nostri
vuoti: lo stupore. E lo stupore che nasce da
questa esperienza ci consentirà di
rimetterci in viaggio e troveremo altri
fratelli ad attenderci. In questa
circostanza, troveremo i fratelli moldavi.
Un dono prezioso per noi tutti. Un modo che
la Provvidenza ha scelto di utilizzare per
educare i nostri cuori a stare alla sua
presenza concretamente. I lettori della
NewsLetter sono in realtà tutti coloro che
sostengono la missione come possono, dalle
loro gesta
sicuramente si evince l’amore gratuito. La
grazia ricevuta non si ferma alla sola
considerazione teorica ma che si fa dono per
l’altro. Oltre duecento i missionari del
RnS, che hanno camminato sulle strade delle
città della Repubblica Moldava, hanno
sostato, spezzato la Parola. Condiviso
l’Eucarestia. Pregato con e per loro. Ogni
volta che si è condiviso un solo gesto,
piccolo o grande che sia stato, ha originato
il Natale del Signore. Quanta grazia dal
vostro passaggio!! Questo non può,
ovviamente, far tacere le nostre coscienze;
ma chi più ha ricevuto, maggiormente è
chiamato a dare. Voi siete i precursori, gli
uomini e le donne che lo Spirito si è scelto
per originare vitalità nuova intorno a tutta
la corrente di grazia che è il RnS.
Continueremo ad aver bisogno di alcuni, vi
cercheremo, vi contatteremo, perché la
Parola continui a correre nella Moldavia e
molti ritrovino una fede dal gusto saporoso.
Un Natale senza fine. Perché può essere
Natale tutti i giorni. Se solo permettiamo
allo Spirito Santo di far nascere Gesù nei
cuori, o quando portiamo le ragioni dello
Spirito che orientano ad una maturazione
esistenziale matura, pienamente umana. Solo
quando ci sarà una natura umana capace di
accogliere il Bambino Gesù, tutto rifiorirà
attorno e dentro di noi. Ecco, dunque, il
Progetto Moldavia presuppone il contributo
di questi uomini e donne, capaci di vivere
quotidianamente il Natale di Gesù, un Natale
che porta inevitabilmente alla Pasqua per
risorgere con Cristo e vivere nel potere
dello Spirito. Coraggio, fratelli tutti,
lasciamo che i sentimenti del Natale
prevalgano. La gioia, la pace e l’umiltà.
Questi se accolti ci aiutano a diventare
scrutatori del cielo. In ogni stella che
brilla troveremo un nome di un fratello
incontrato in Moldavia. Viviamo questo tempo
con i sentimenti di Giuseppe: alziamoci e
continuiamo a compiere il volere di Dio,
anche se ci costerà qualche fatica ed il
superamento di qualche pigrizia. Il Signore
benedica il nostro Natale e il tempo che
ciascuno dedica alla realizzazione di questo
Progetto. |
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LA SCUOLA DOMANDA, IL PRESIDENTE
RISPONDE
La Moldavia entra nella
geografia del cuore di una scuola
Articolo e foto
gentilmente messi a disposizione dalla
studentessa Serena Longo
della classe V A
ITCM del “Pitagora di Policoro”
Il
3 dicembre nell’ambito di un Progetto
curriculare, previsto dal Dipartimento di
Religione Cattolica, dell’IIS “Pitagora” di
Policoro, definito “I Lunedì di Pitagora”,
che vede snodarsi una serie di incontri,
dibattiti su questioni culturali di forte
emergenza anche sociale e morale, è stato
presentato il Progetto educativo
“Mondializziamo la Solidarietà”, con un
piano formativo pensato ad ok, e che prevede
la presenza ed il coinvolgimento di un
nugolo di studenti, accompagnati dai docenti
e dal Dirigente nella terra moldova.
Il
Progetto è interamente sostenuto dalla
Diocesi di Tursi Lagonegro, dalll’Ufficio di
Caritas diocesana e pastorale giovanile. La
presentazione del Progetto ha visto il
coinvolgimento del Presidente nazionale,
Salvatore Martinez, il quale si è
intrattenuto per oltre due ore con oltre
cento studenti della Scuola, sul tema “La
Scuola ponte per un nuovo umanesimo”. Gli
studenti, avviati e motivati in maniera
opportuna da una serie di incontri con i
docenti coinvolti nel Progetto, hanno avuto
modo di ascoltare dalla voce del Presidente,
il quale li ha incoraggiati a leggere la
realtà che li circonda con profondo senso
critico e con il loro dovuto coinvolgimento
personale. “Questa dimensione” ha
specificato “favorisce l’apertura dei propri
orizzonti e ci si scopre perennemente in
missione”.
La
sua toccante esperienza personale, da quando
era giovanissimo, ha incuriosito gli
studenti. Ciò ha favorito un intenso clima
di ascolto e di partecipazione fortemente
motivata. Gli studenti nei giorni successivi
hanno fatto costantemente riferimento a tale
esperienza, annoverandola come una delle più
significative degli ultimi tempi.
L’intensa
attività scolastica, nei contenuti
formativi, è sostenuta anche dal
responsabile di Caritas della Diocesi, don
Giuseppe Gazzaneo e da don Giovanni Messuti,
responsabile della Pastorale Giovani della
Diocesi, i quali erano presenti all’evento.
Don Giuseppe, prendendo la parola ha
evidenziato ancora una volta la compagnia
della Chiesa nella vita dei ragazzi “e
testimonianza è il coinvolgimento anche in
questo Progetto”.
Sono
in calendario attività, alcune delle quali
già realizzate, che mirano alla totale
preparazione con notizie storiche,
geografiche, culturali e missionarie. Le
lezioni frontali saranno sostenute da alcune
video conferenze con Don Cesare Lo Deserto,
vicario della Diocesi di Chisinau. Intorno a
questo evento si è creato un evidente clima
di attesa e curiosità. Il desiderio di
recarsi in missione da parte degli studenti
è forte. Questo dimostra come la nostra
gioventù è pronta a seguire testimoni
credibili che lasciano un segno nel loro
passaggio.
Il Dirigente
Scolastico, Angelo Castronuovo, il Vescovo
della Diocesi, S. E. Mons. Vincenzo Orofino
hanno dimostrato che tante sono le attività
culturali che si possono intrecciare,
incoraggiare e sostenere con il dialogo, il
confronto sino a tessere relazioni
significative con le Agenzie presenti sul
territorio.
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Da questo numero
della NewsLetter gli studenti continueranno
la loro attività di interazione con il
Presidente anche su questo strumento. Daremo
vita alla Rubrica “La Scuola domanda, il
Presidente risponde”. |
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LA VOCE
DEL VESCOVO
Buon Natale!
Non è solo l’augurio che invio in occasione
delle festività natalizie, ma è anche la
condivisione con voi tutti che leggete del
grande dono che Dio Padre ha fatto,
donandoci il suo stesso figlio nell’umiltà
della famiglia di Nazareth.
C’è sempre il rischio di ridurre questo
grandioso evento della fede in una festa
materialista e laicista, rincorrendo doni ed
eventi, ma senza lasciarsi guidare dallo
Spirito Santo all’interno del grande mistero
della nascita di Gesù.
Augurandovi
“buon Natale” vi riporto al centro della
cristianità, al momento in cui il “Verbo si
è fatto carne ed è venuto ad abitare in
mezzo a noi”, al grande dono del “Dio-con-noi”,
che ci parla di redenzione, salvezza e
misericordia.
Solo da pochi giorni ho fatto rientro dalla
Terra Santa e il giorno precedente alla mia
partenza ho presieduto l’Eucarestia sul
luogo della Natività, vivendo con grande
emozione il mio vero Natale. In
quell’angusto e semplice luogo ho sentito le
emozioni del credente che incontra il bimbo
Gesù nel luogo storico che lo ha accolto nel
suo primo gemito, comprendendo profondamente
il perché della povertà di quella nascita,
oltre alla vicinanza di Maria e Giuseppe ed
il coro degli angeli.
In occasione di questo Natale voglio
condividere con voi tutti la forte emozione
di aver celebrato un primo evento nel luogo
in cui la storia di Gesù tra noi ha avuto
inizio, per questo l’augurio che rivolgo a
voi tutti è quello di vivere il prossimo
Natale in modo più autentico, concreto,
vivo, fraterno, perché la fede sia una virtù
realmente vissuta.
Celebrerò il Natale nella mia comunità
ecclesiale e presiederò l’Eucarestia nella
Cattedrale di Chisinau, lo stesso tempio
dove il movimento lo scorso 23 settembre ha
radunato i fedeli moldavi che ne seguono il
cammino. Anche io lodo il Signore per la
gioia di quel pomeriggio di festa, per aver
pregato insieme, ascoltato il messaggio di
Salvatore Martinez, condiviso il dono della
Parola ed il dono del Pane Eucaristico.
Come pastore di questa Chiesa non posso che
ringraziare il Signore per il cammino che il
Rinnovamento nello Spirito sta percorrendo
in Moldavia e per la carità che diventa
sempre più concreta.
I vostri missionari laici hanno iniziato il
tempo di Avvento con la presenza in alcune
comunità, e di questo sono grato, e sono
ancora attesi dopo il Natale per altri
incontri. Ormai si cammina insieme e con
grande attenzione alla Spirito, perché sia
Lui a farci comprendere quali debbano essere
le scelte future, soprattutto per il bene di
questa terra di Moldova.
Giunga a voi tutti l’augurio di un Santo
Natale e la benedizione di un pastore che vi
vuol bene e loda il Signore per la vostra
presenza.
+ Anton Cosa
Vescovo di Chisinau
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RIFLESSIONE SULLO STATO ATTUALE DELLA
CHIESA MOLDAVA
Il
Natale in Moldavia è un dono per le famiglie
povere!
In Moldavia il Natale vien celebrato per i
cattolici ed una parte degli ortodossi il 25
dicembre, per il resto della comunità
ortodossa invece la celebrazione è il 6
gennaio.
Il clima natalizio è vivo, soprattutto per
quanto riguarda gli aspetti commerciali,
perché il laicismo anche in Moldova offre
una visione materialista del Natale. Al
contrario delle parrocchie cattoliche, le
quali sono impegnate nella preparazione al
Natale, con liturgie e catechesi. Molta
attenzione è data ai poveri, perché possano
celebrare un Natale diverso, sentire il dono
di una presenza ed anche il valore di gesti
concreti che trasmettano loro il significato
di questa festa.
Importante in tal senso è il progetto del
Rinnovamento dello Spirito a sostegno delle
famiglie che vivono in situazioni disagio e
povertà. Il progetto ha mosso i primi passi,
grazie alla solidarietà di molti del
movimento e soprattutto di coloro che
contribuiscono concretamente. E’ importante
dare alle famiglie gesti reali di
solidarietà, con beni di prima necessità e
quant’altro possa essere necessario per il
loro sostentamento. E’ questo può rendere
certamente diverso il loro Natale, che sia
di incoraggiamento a chi soffre ed impegni
ancor di più tutti coloro che vi
collaborano.
I progetti di carità che il Rinnovamento
nello Spirito sta portando avanti in
Moldavia sono importanti, offrono soluzioni
concrete, generano speranza e rompono il
clima di solitudine ed abbandono che regna
in tante famiglie. Il Natale è un’occasione
per donare, ma il movimento non è fermo al
Natale ed ormai con i suoi progetti in
Moldavia sta creando una valida rete di
solidarietà, dal clero alle parrocchie,
dalle famiglie povere alle strutture
ospedaliere.
La carità è quindi un modo evangelico per
rendere lode al Signore, per esaltare la
persona ed amarla dello stesso amore di Dio,
ma anche per parlare di Dio al povero con
gesti che hanno il sapore del miracolo.
Il “Dio-con-noi” è il grande messaggio del
Natale, ma è questo il Dio che attraverso la
carità entra nelle famiglie, si fa dono e
speranza. E’ il “Dio-con-noi” che ha origine
dalla solidarietà del Movimento e dai vari
gesti di adesione, per arrivare lì dove il
“Dio-con-noi” costruisce e dona la sua
presenza.
Ogni anno si parla di una Natale diverso, ma
il rischio è sempre quello di vivere un
Natale per nulla diverso da quello che è
stato lo scorso anno. Crediamo allora alla
diversità del Natale, perché la diversità
quest’anno è in una carità più attenta alla
persona, al fratello ed alla sorella
conosciuti in Moldavia ed ai quali si vuol
inviare un messaggio nuovo di amicizia,
solidarietà e condivisione de cammino di
fede.
don Cesare
Lodeserto
Sacerdote missionario presso la diocesi di
Chisinau, Moldavia
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GLI AUGURI DEL
PRESIDENTE
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ALCUNI ALTRI AUGURI
Con Maria, veri
intenditori di un Natale missionario
di don
Patrizio Di Pinto
Abbiamo appena
celebrato il Natale e San Giovanni nel
Prologo ci ha ricordato che il Verbo “venne
tra la sua gente e i suoi non l’hanno
accolto”. Solo lo Spirito ci rende capaci ad
accogliere Gesù Cristo, Parola di Dio fatta
carne. E chi accoglie Gesù è capace ad
accogliere davvero anche i fratelli. Ogni
volta che ciascuno di noi ha attraversato i
cieli, per dirigersi verso la Terra moldava,
ha potuto vivere, per la potenza dello
Spirito, un’esperienza spirituale intensa,
piena di memoria e di promesse. Per tutti è
un nuovo inizio, perché quando si incontrano
le persone, tutto diventa nuovo. Mi piace
riprendere il Vangelo della IV Domenica di
Avvento. Una domenica di incontri, in cui
Luca racconta la visita di Maria alla
parente Elisabetta. Maria percorre circa 150
km – da Nazareth a Ain Karem – tra le
impervie montagne della Giudea, piena di
gioia. Gli stessi chilometri che sto
percorrendo io in questi giorni in
Terrasanta. Solo che io vado in pullman;
Maria, invece, andava a piedi. E come Maria
si è messa in cammino per la docilità allo
Spirito Santo, così anche a noi è chiesto di
essere docili all’azione dello Spirito
Santo, perché, per la nostra testimonianza,
molti possano vivere la nostra stessa
esperienza gioiosa. Solo l’amore,
l’accoglienza, la vita fatta dono generano
vita, quella vita che ha un inizio e non
termina più perché si apre all’eternità di
Dio. Maria si è messa in cammino verso la
cugina, perché ha fretta di portare Gesù.
Più tardi San Paolo dirà: “Caritas Christi
urget nos”: l’amore di Cristo ci spinge, è
urgente. Maria sì che ci capisce di
missione! Anche noi abbiamo chiare le
ragioni del nostro metterci in viaggio per
la Moldova. Chi accoglie Gesù non può
tenerselo per sé, ma deve portarlo ad altri,
condividerlo. Origene di Alessandria
attribuisce al cristiano l’immagine di una
donna incinta, gravida di Dio, incinta di
luce, che corre in fretta, per portare agli
altri quella luce che, sola, può rischiarare
le tenebre del mondo. L’augurio che desidero
fare a chi si mette in cammino per la
Moldavia è che possa essere talmente pieno
di Cristo da testimoniarlo con pienezza di
gioia. E l’augurio che rivolgo a chi ci
incontra e accoglie è che possa esultare
dinanzi alla luce che emana dalla nostra
vita.
La gioia del
Natale diventa gioia missionaria!
di Carmela
Romano
Il
Salmo 45 definisce lo Spirito Santo “olio di
letizia” (45, 8): “Dio, il tuo Dio, ti ha
consacrato con olio di letizia”.
Nell’esperienza cristiana si deve allo
Spirito Santo il compito di portare nella
vita del credente la gioia, come
manifestazione dello Spirito Santo. Infatti
Paolo, nell’Epistola ai Galati (5, 22), la
presenta come un dono dello Spirito. Una sua
manifestazione. Tutti gli uomini cercano la
gioia, pur senza saper come e dove trovarla.
Sant’Agostino scriveva “Tutti si drizzano e
ti guardano, per così dire, nelle mani, per
vedere se mai tu sia in grado di dare
qualcosa al loro bisogno (De ordine, I, 8,
24). Il cuore umano cerca la gioia
disperatamente, ma essa nasce solo da un
cuore che sa di essere amato. Solo lo
Spirito può colmare questo desiderio di
amore e di gioia. Esperienza non
catalogabile nelle esperienze che offre la
mentalità pagana, di un mondo sempre più
frenetico. Dunque, affidiamoci anche noi
alle parole rassicuranti di San Tommaso
D’Aquino “Nessuno può vivere senza gioia.
Privato della gioia, l’uomo va subito in
cerca dei piaceri carnali (S. Th. II-II,
354.2). Infatti, “le consolazioni spirituali
sono superiori alle delizie di questo mondo,
e di tutti i piaceri della carne”
(Imitazione di Cristo, II, 10, 1). In un
contesto sociale in cui si invita a cercare
la gioia dove non la si trova, in effetti,
edonismo, consumismo, potere, ricchezza,
prestigio, onori, …, Papa Francesco sembra
quasi implorarci “Non lasciamoci rubare
l’entusiasmo missionario” (EG 80); “Non
lasciamoci rubare la gioia
dell’evangelizzazione” (EG 83) … “Non
lasciamoci rubare il Vangelo” (EG 97). La
caratteristica della missione si fonda
attraverso la gioia. Annunciamo con gioia,
annunciamo attraverso la gioia. Sentiamo
rivolte a noi tutti le belle parole del
Profeta Isaia “Come sono belli sui monti i
piedi del messaggeri di lieti annunzi che
annunzia la pace, messaggero di bene che
annunzia la salvezza, che dice a Sion:
“Regna il tuo Dio” (Is 52, 7). Scopriremo
così che sempre “c’è più gioia nel dare che
ne ricevere” At 20, 35). |
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IN AGENDA
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APPROFONDIMENTI
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Progetto Campagna “Adotta una famiglia”
-
“Adotta un Sacerdote”
di Carmela
Romano
Da alcuni mesi
la Campagna di “adotta un Sacerdote”, trova
attraverso le mani del Vescovo di Chisinau,
S. E. Mons. Anton Cosa, la possibilità di
condividere ai Sacerdoti alcune somme di
denaro, provenienti dalle offerte e adozioni
loro riservate, cifre di denaro che servono
per sovvenire al culto e alle proprie
necessità. Non si tratta di somme che vanno
a costituire un fondo capace di fronteggiare
e colmare tutte le necessità, ma piccoli
contributi che sostengono le attività
ordinarie, in cui anche nell’ordinario si
registra una certa fatica a sbarcare il
lunario. E’ necessario continuare a
sostenere la campagna, affinché si riesca a
prevedere una cifra considerevole per
fronteggiare le varie necessità.
In questa fatica
di reperimento di fondi adeguati per
fronteggiare le varie emergenze di povertà,
abbiamo una bella notizia.
La campagna
adotta una famiglia/adotta un sacerdote,
creata dall’Ambito Metodologie di
Evangelizzazione lo scorso anno, ha
registrato un notevole progresso. Questo
grazie anche al prezioso contributo di
Silvia Storgato e di Alberto Civitan della
Segreteria Nazionale sotto la direzione del
dott. Placido Leonardi, Segretario Generale
della Fondazione Alleanza del Rinnovamento
ONLUS.
A questi è
toccato il compito di aiutare l’Ambito a
favorire il percorso tecnico, pratico ed
amministrativo, creando schede per rilevare
il fabbisogno familiare e registrando, in un
secondo momento, l’avvenuta consegna dei
beni di prima necessità.
Le prime
70 famiglie hanno iniziato ad usufruire del
beneficio della nostra azione caritativa.
Concretamente, significa che a 70 famiglie,
per un anno, a partire da questo mese di
Dicembre, potranno contare sulla possibilità
di un integrazione in alimenti e cibi di
prima necessità. La campagna è partita a Ribnita, una città della Moldavia, capoluogo
della regione amministrativa della
Repubblica moldava Transinistria, a sua
volta dichiaratasi indipendente dalla
Moldavia, ma non è riconosciuta a livello
internazionale. La città si è sviluppata su
un territorio prevalentemente in pianura.
Possiede un’importante fabbrica d’acciaio,
che produce oltre il 50 per cento del
fabbisogno della stessa città. Al centro di
uno dei suoi tre quartieri, vi è la
Parrocchia, dentro la quale vi è un gruppo
di RnS e il cui parroco, dehoniano, padre
Taddeusc svolge la sua missione da circa 30
anni.
E’ una bella comunità carismatica. Vi
sono molti doni, quello della preghiera di
intercessione e del ministero di liberazione
e di esorcismo. Una comunità la cui fede la
deve al martirio di molti cristiani che
durante il regime comunista ha subito
persecuzioni fino alla morte. Si racconta
che la costruzione della Chiesa nuova sorge
proprie sulle macerie della prima comunità
parrocchiale. Una città che fino a un
decennio fa, contava oltre 30.000 abitanti,
ma che a causa della povertà si sta
registrando un grosso e significativo
fenomeno di emigrazione. Spesso sono le
donne che scelgono, perché costrette, ad
andar via. Si trasferiscono in Russia o in
Polonia o in altri Stati dell’Europa, tra
cui molte sono in Italia, per assicurare ai
loro cari sostegno economico. Gli uomini
lavorano prevalentemente la terra. Molti
giovani, conseguiti titoli di studi, anche
di livello universitario, si vedono
costretti a lasciare la loro terra. Per cui
restano vecchi e bambini. Il fenomeno
dell’emigrazione riguarda circa 3.000
persone all’anno. Non sempre chi va via
ritorna. Spesso le condizioni di lavori
precari o di accumuli di impegni lavorativi
non permettono di rientrare e molte famiglie
si disgregano, purtroppo. Dopo attenta
valutazione abbiamo deciso, insieme al
parroco, di iniziare la nostra condivisione
proprio in questa città.
Ovviamente, il
nostro intervento non va a colmare il
fabbisogno di ogni singola famiglia, ma
questo è una sorta di contributo a far sì
che tra il loro lavoro e la nostra
partecipazione si può immaginare, desiderare
per loro, di arrivare a scoraggiare il
fenomeno di emigrazione e ad incoraggiare
questi fratelli a rimanere nelle loro case.
La nostra partecipazione è davvero una
goccia in un oceano grande di povertà. Ma
noi sappiamo che da soli non possiamo molto,
ma che insieme siamo un popolo capace di
smuovere le montagne e capace di favorire
l’azione provvidenziale di Dio. Lascio la
parola scritta ad alcuni testimoni, che
nell’ultimo week end di dicembre si sono
recati nella nostra missione anche per
organizzare la prima consegna. Si tratta di
un’equipe composta dalla scrivente, da don
Mario (Genova), Fulvio, Maria Pia e Ornella.
Affiancati da Ludmilla che ha svolto il
delicato compito di traduttrice e di
accompagnatrice nei vari luoghi visitati.

Alcuni dei missionari alle prese con
gli acquisti
per le famiglie di Ribnita. |

Non è stato semplice ma ce l'hanno
fatta.
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I missionari felici per l'impresa
ardua!
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Una consegna d'amore!
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Progetto sanitario
di Silvio
Zona
La fine
dell’anno generalmente è occasione per
trarre bilanci e resoconti, e pensando al
progetto sanitario, non si può che essere
soddisfatti. Di recente abbiamo ricevuto la
meravigliosa notizia di un intervento
chirurgico ben riuscito nonostante la
gravità del caso. Fino a qualche mese fa,
per quel piccolo paziente operato
nell’ospedale Mamma e Bambino di Chisinau,
le speranze di sopravvivere all’intervento e
di uscirne senza lesioni sarebbero state
scarse, trattandosi di un caso estremamente
difficile e delicato. Nonostante l’abilità
dei medici, infatti, solo ora si è potuto
operare al meglio grazie agli strumenti
donati dal RnS: la lampada scialitica e
l’aspiratore chirurgico di ultima
generazione.
Questo
intervento riuscito con successo ci dice con
forza che le nostre azioni possono davvero
cambiare la vita del prossimo. Dunque il
lavoro non può fermarsi.
I nostri
progetti stanno avendo un impatto così
importante che molti, venendone a
conoscenza, hanno deciso di affiancarci. In
Moldavia molti amici, vecchi e nuovi, stanno
iniziando a diventare parte attiva della
missione… speriamo diventino pilastro di ciò
che col tempo si consoliderà.
In Italia, la
fondazione Bambini in Emergenza ha risposto
al nostro appello per l’acquisto di un
trapano elettrico (craniotomo) per le
operazioni neurochirurghe : ha prontamente
raccolto i fondi e il nuovo strumento
sostituirà quello manuale appena avremo
sbrigato tutte le formalità burocratiche per
la spedizione e installazione.
La missione
continua anche al centro di
Neuroriabilitazione dove stiamo sviluppando
un programma di formazione a distanza per
accrescere le capacità tecniche dello staff
che quotidianamente assiste i bambini con
problemi neuromotori proveniente da tutto il
territorio moldavo.
E i buoni
propositi per il nuovo anno? Stiamo
costruendo le basi per un ambulatorio
oftalmologico pediatrico da allestire
proprio nella nostra sede di Chisinau che se
Dio vorrà sarà operativo nella prossima
primavera.
“Testimoni d’amore in
una terra amata e benedetta da Dio”
di Maria Pia e Ornella
Ribnita
28 dicembre 2018, dopo la calorosa
accoglienza di padre Tadeusz, con lui e con
alcuni suoi collaboratori, ci siamo recati a
fare la spesa secondo la lista che era stata
preparata da padre Tadeusz.
L’approvvigionamento è avvenuto presso un
locale magazzino all’ingrosso, che abbiamo
sbancato con i nostri acquisti.
In questo luogo
abbiamo incontrato una signora moldava che
ci ha intrattenuto con una bella
chiacchierata in perfetto accento romanesco,
avendo lavorato a Roma per 16 anni.
Giunti in
parrocchia abbiamo smistato i prodotti nelle
“borse spesa” destinate alle famiglie.
Abbiamo poi
consegnato le prime borse ad una coppia di
anziani e a due sorelle, di cui una
disabile, nelle loro “minimali” abitazioni.
Non siamo usciti
da quelle case senza avere pregato insieme e
senza aver ricevuto un segno concreto della
loro ospitalità.
Nel
tardo pomeriggio incontriamo la comunità di
Ribnita durante la celebrazione eucaristica,
giorno in cui la liturgia ricorda i Santi
Martiri Innocenti.
La celebrazione
è allietata e movimentata dalla presenza di
una settantina di bambini di tutte le età,
che hanno testimoniato che la vita continua
ed è gioia.
Hanno ricevuto
tutti una speciale benedizione e dei
regalini come premio per aver tutti
partecipato alla preghiera in chiesa alle
06.45 del mattino nel tempo di avvento.
Bambini,
genitori e nonni ci hanno regalato sorrisi e
canti gioiosi.
Questi genitori
sono tutti figli di padre Tadeusz, perché da
quando lui ha iniziato il suo ministero a
Ribnita, tutti da lui hanno ricevuto il loro
Battesimo.
Dopo la
celebrazione di una S. Messa molto speciale,
abbiamo incontrato la famiglia di Vitali,
papà mamma e sei splendide creature da 17
anni a 18 mesi di età. A loro abbiamo
consegnato 3 “borse”.
Padre Tadeusz
nei prossimi giorni proseguirà nella
consegna delle “borse”, raggiungendo le
situazioni più critiche.
Ovviamente tutto
ciò è possibile grazie alla generosità di
tanti fratelli e sorelle del RNS che
vorranno garantire questo piccolo aiuto per
i prossimi 12 mesi.
Una generosità
della quale noi siamo stati semplici
strumenti. Gesù è il Signore.
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IDEE A SERVIZIO DEL RNS
Il
giorno 12 Ottobre 2018 il Rinnovamento nello
Spirito della Diocesi di Roma ha proposto un
evento nell'ambito della Settimana della
Famiglia organizzata a Roma dal Forum delle
Associazioni Familiari del Lazio, rivolta a
Famiglie e giovani di Roma.
“Dream & Joy” ,
il tema dell'evento, ha preso spunto dalle
parole di papa Francesco ai giovani al Circo
Massimo ("i sogni sono importanti") e alle
famiglie a Dublino ( Il vangelo della
famiglia è gioia per il mondo).
Nel suggestivo
giardino di S. Alessio all'Aventino, nel
cuore di Roma e con una splendida veduta
della città, numerose famiglie e giovani
hanno potuto vivere una serata da “sogno”,
all'insegna della gioia testimoniando la
bellezza di essere famiglia.
Un'iniziativa un
po' diversa, tra le tante offerte nella
Settimana della Famiglia, per offrire
un'opportunità di incontro tra famiglie, non
solo del RnS, e di incontro con i giovani:
musica dal vivo, stornelli romani,
interventi a tema, hanno accompagnato un
festoso ed originale Apericenadal sapore di
famiglia.
La serata ha
voluto sottolineare il valore del sostegno
reciproco tra le famiglie, e dell'attenzione
necessaria a quelle più fragili e disagiate,
in particolare quelle famiglie più povere
che il Signore ci ha donato e che vivono in
Moldavia dove il Rinnovamento da molti anni
svolge la sua Missione a sostegno della
Chiesa Moldava.
Attraverso la
degustazione di cibi, vini, cocktail e dolci
in un clima familiare, si è riusciti a
raccogliere fondi da devolvere per il
Progetto del Rinnovamento Adotta una
Famiglia e, contestualmente a sensibilizzare
i partecipanti su questa iniziativa.
L'organizzazione
di questa serata, curata da tanti fratelli
della nostra Diocesi, ha permesso quindi di
vivere anche una serata di evangelizzazione
mettendo al servizio anche i tanti “talenti”
che ognuno di noi ha, uscendo fuori dai
nostri “cenacoli di preghiera”.
Abbiamo potuto
mostrare anche la Bellezza della grande
Famiglia del Rinnovamento che ci ha reso
capaci di sognare e gioire insieme,
ricevendo anche molti apprezzamenti dai
partecipanti esterni alla nostra realtà.
All'inizio della
serata il gradito saluto del Presidente del
Forum Lazio, Emma Ciccarelli, seguito a metà
serata dall'intervento di Emilia Palladino,
docente incaricato presso la Pontificia
Università Gregoriana e, a sorpresa, la
visita e il saluto di don Andrea Manto,
Responsabile del Centro per la Pastorale
della Famiglia e dell’Ufficio per la
Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma.
Al termine della
serata e a fronte della cifra raccolta
abbiamo potuto decidere, insieme alla nostra
Coordinatrice diocesana Bruna Pernice, di
poter estendere l'adozione anche ad un
sacerdote della Chiesa Moldava, sentendoci
ancora più vicini a questa terra che in
molti abbiamo nel cuore.
L'augurio, come
Delegato regionale ambito Missioni, è che il
Signore ci sostenga nei propositi di bene e
nel riuscire a sensibilizzare sempre più
fratelli nel sostegno al Progetto Moldavia
anche con nuove iniziative che Lui ci
susciterà.
- - - - -
Mi
chiamo Jole, appartengo alla grande famiglia
del Rns nella diocesi di Torino, Comunità
Santo Volto. Anche quest’anno sono stata
invitata a dare gloria a Dio, per averci
permesso di realizzare la sua opera, con il
nuovo recital presentato il 1 dicembre, dal
titolo “ SEI IL RE”. Nel Rns ci hanno
insegnato che si ama servendo il Signore e
si serve il Signore amando. Per dare
visibilita’ a questo amore si cammina amando
e servendo i fratelli nel nome del Signore,
altrimenti l’amore rimane invi-sibile come
un fantasma. Anche quest’anno la gioia del
servizio si realizza scrivendo questo nuovo
Recital, curando personalmente la produzione
e la direzione artistica della serata. La
gioia diventa incontenibile nel ringraziare
Dio per quello che ci ha donato, ho avuto
affianco e sul palco tutta la mia famiglia
all’opera per Gesu’, quanti talenti e doni
che il Signore ha donato a tanti nostri
FRA-TELLI artisti, gioiosi, zelanti e
instancabili, ecco perché ancora nasce nel
nostro cuore il desiderio di DARE UNA SVOLTA
PROFONDA E CARISMATICA ALL’ANNUNCIO
EVANGELICO, rag-giungendo cosi’ tante
persone che forse ancora non CONOSCONO GESU’,
17 anni di RECITAL, con una media di 4
serate all’anno , itineranti in tutto il
Piemonte, luoghi mai visti, accoglienza
pro-fonda, conversioni e grande gioia che ci
hanno dato la spinta a continuare con questo
tipo di evange-lizzazione, SOSTENUTA ACCOLTA
E BENEDETTA DAI NOSTRI PASTORI DIOCESANI
RE-GIONALI E NAZIONALI. I Recital
abbracciano e sostengono il Progetto
Missione Moldavia, questo progetto benedetto
nell’anno 2002 da Giovanni Paolo II ha messo
nel nostro cuore la gioia di rag-giungere ed
aiutare tanti bimbi della Moldavia, tante
famiglie e sacerdoti diventando cosi’
missionari anche a distanza, ecco il motivo
per cui proseguiamo senza soste dal 2002,
incoraggiati anche dal no-stro Pastore Sua
Eccellenza Anton Cosa, Vescovo della diocesi
di Chisnau, che puntualmente benedi-ce le
serate inviando un video saluto a tutti i
partecipanti. Anche quest’anno il teatro era
pieno di braccia alzate, i filmati
esclusivi, la musica, il canto, la danza e
le luci ci hanno fatto vivere una serata di
grande profondita’ artistica e spirituale,
l’arte diventa annuncio , voce, preghiera,
diventa il gran-de significato della
profondita’ della nostra fede. Chiediamo al
Signore di continuare a benedirci e mostraci
il nuovo cammino, lo ringraziamo perche’
anche quest’anno tanti bimbi gioiranno per
un Natale piu’ ricco di carezze e doni come
meriterebbe ogni bimbo del mondo.
Ci piace
definirci con una frase nostalgica “servi
sempre in movimento” prendendo a prestito
una espressione di Papa Giovanni Paolo II,
si serve con il cuore perche’ l’amore non e’
un sentimento ma un dovere dell’anima, con
lo sguardo perche’ negli altri c’e’ Gesu’ e
non possiamo che amarli,
con le opere,
perche l’amore costruisce e lascia segni
nella storia…la nostra strada continua,
lascian-do un segno indelebile nella nostra
meravigliosa storia.
Jole
Sperlongano
TESTIMONIANZE
Tudor e Nadea, due fratelli
moldovi che frequentano i gruppi
del RnS in Moldavia, ci raccontano la loro esperienza
di conversione e di fedeltà al Signore
La mia vita sotto lo sguardo
di San Giovanni Paolo II
La mia storia.
Quando penso alla mia storia
ed al passaggio alla fede cattolica, penso sia
un’esperienza piuttosto comune a tutti.
Sono nato in una famiglia
contadina moldava, nel centro della Moldavia, con
tradizioni religiose ortodosse. Avevo 44 anni quando mia
madre morì. È stato un grande dolore per me, che non
sapevo come gestire, per calmarlo, per dargli il giusto
posto. Dopo la morte di mia madre, trovai tra le sue
cose un vecchio libro, pubblicato a Kiev nel 1898. Era
scritto in lingua slava vecchia ed era un canone di
liturgia di rito ortodosso. Mi sono reso conto che
apparteneva al mio bisnonno, Timofei Rotari. Secondo i
ricordi della mamma, era stato un diacono della chiesa
ortodossa del villaggio. Ho realizzato che la mia
famiglia ha radici religiose e posso e devo camminare
anche io su questa via. La convinzione definitiva sono
state le parole di Giovanni Paolo II, allora il Papa in
carica, riguardo alla Chiesa Cattolica che riconosceva i
suoi errori in tutto il periodo della storia della
Chiesa. È stato un gesto insolito e inaspettato per me.
Ho pensato “come mai i cattolici - una forza così
grande, con un miliardo di fedeli, con delle saldi
tradizioni, con una grande cultura e arte sacra, con
profonde tradizioni morali, con il potere economico e
materiale che possiede, come mai ha bisogno di
pentimento?” Questo episodio è stato, penso, il più
convincente per me. Da quel momento in poi, ho iniziato
a cercare la Chiesa Cattolica. Ho scoperto che si
trovava anche molto vicino, due quartieri da casa mia.
Presto compresi anche che un conto è trascorrere del
tempo in Chiesa e un altro è stare con Dio, alla sua
presenza, in sua compagnia.
La strada verso Gesù, era
assai più lunga di due quartieri. Nel 2001, un anno e
mezzo dopo la morte di mia madre, Giovanni Paolo II
venne a Kiev. Non potevo non andare lì. Dopo quel
incontro, non avevo dubbi: questa è la mia Chiesa, la
via del miocammino era nel cristianesimo. Quindi seguii
due anni di catechesi, per essere ammesso alla prima
comunione. Ho vissuto il mio primo ritiro spirituale a
Ribnita e Rascov, e iniziai a frequentare l'Accademia
teologica a Chisinau. Oggi mi trovo in questo cammino:
non semplice, a volte anche duro, ma sempre vivo e
luminoso. Credo in Gesù Salvatore, vedo e percepisco la
mia fede in lui, che non mi lascia solo mai.
Una conferma della mia conversione è l'attività nel coro
della cattedrale "Provvidenza Divina". Canto nel coro da
circa 10 anni. Il coro è una forma meravigliosa per
glorificare il Signore, per pregare Gesù, per invocare
lo Spirito Santo nelle nostre vite. Il movimento del
Rinnovamento nello Spirito Santo è una novità
inaspettata per me. Un particolare vissuto attraverso il
gruppo di preghiera, a cui partecipo volentieri ogni
settimana. La mia presenza alla Conferenza Animatori del
Movimento a Pesaro in novembre di quest'anno è stata una
grande lezione ed esperienza di fede. La potenza del
Movimento che ho visto in diverse aree di
evangelizzazione in cui i membri lavorano; in
particolare me ha colpito il servizio nelle prigioni,
perché ho un po 'di esperienza in questo campo. A Pesaro
Salvatore Martinez, ha messo in evidenza il ruolo di
Giovanni Paolo II nella formazione e sostegno del
Rinnovamento nello Spirito Santo come Movimento
Ecclesiale. Per me personalmente, questa Personalità,
questo Santo del nostro tempo, è qualcosa di speciale.
Sento forte la sua presenza dappertutto. Grazie a questo
Papa io oggi sto studiando già 2 ° anno, al Istituto di
Scienze Teologica nella città Gorodoc (Ucraina), un
Istituto che è affiliato al l'Università Cattolica di
Lublino, città della Polonia. L'università prende il
nome dal grande Maestro e Pastore del nostro tempo,
Giovanni Paolo II.
Tudor Rotaru
- - - - -
Gusto e contemplo la bontà
del Signore
Mi chiamo Nadea, nel vostro
italiano corrisponde a Nadia. Sono una giovane ragazza.
Lavoro presso una Farmacia nella Capitale della
Moldavia. Vivo l’esperienza del RnS con la mia mamma. La
mia giovane vita è stata presto e spesso messa alla
prova. La malattia fisica non mi ha mai fatto mancare la
sua compagnia. Il Signore mi è sempre stato accanto, con
la sua presenza e la sua Parola.
Nel Salmo 34,8, ho trovato
un grande conforto: "Gustate e vedete quanto è buono il
Signore" - per me è il versetto che m'insegna che cosa
devo fare nella mia vita. Come posso sperimentare Dio se
non nella preghiera? Questo è il luogo in cui posso
ottenere risposte a tutte le domande che mi attraversano
e risolvere tutti i problemi che mi sfiorano o
attraversano.
Due anni fa ho iniziato a
fare emodialisi, il periodo più difficile era quello di
accettare la mia situazione e la preghiera è diventata
il mio rifugio. Chiedevo al Signore le forze per
superare questa prova.
Dopo una preghiera
comunitaria carismatica al Gruppo "Madre del Buon
Consiglio" ho chiesto che si pregasse anche su di me,
per le mie percezioni di paura. Da quel momento tutto è
cambiato! Stavo pensando che le richieste da innalzare a
Dio possano essere molto diverse: qualcuno nel mondo non
ha soldi per un pane e rischia di morire di fame; ad un
altro manca 100 euro per pagare le tasse del credito per
la casa, e ha una famiglia che può rimanere senza tetto
sulla strada. Sembrerebbe che le richieste sono troppo
diverse come esigenza, ma non come importanza. Da quel
momento ho iniziato a pregare lo Spirito Santo; affinché
mi guidasse lui sulla strada che il Signore ha scelto
per me e mi illuminasse, affinché potessi iniziare a
guardare le mie necessità con gli occhi di Dio. Il Buon
Dio fatica nella vitta di ognuno di noi. A noi spetta la
scelta di vedere cosa ci sta accadendo: come ad un
miracolo o come ad una sciagura. Lui interviene nella
vita di ognuno di noi tramite tutti i suoi figli.
Dio lavora nella vita di
tutti, ma è una nostra scelta guardare ciò che è
successo, come un miracolo o un incidente. Lui lavora
nella vita di ciascuno in base alla disponibilità che
gli diamo di farlo. Sono davvero felice di aver iniziato
questo cammino nello Spirito, il Signore non delude le
attese e mi dona di sperimentare la bellezza della sua
amicizia!
Nadea
Ora, lasciamo spazio a tre
voci. Tre testimonianze di giovani missionari italiani,
che durante l’estate e
qualcuno di loro è ritornato in Moldova
per la Prima Domenica di
Avvento, dal 30 novembre al 2 dicembre.
“Mi chiamo Boris, ho 24 anni
e faccio parte di un gruppo di un gruppo di RnS in
Italia! Oggi voglio testimoniare quanto il Signore mi ha
dato nella vita! Il Mio Passato non è stato sicuramente
facile. Io sono stato orfano e fino a 6 anni in un
istituto in Moldova. Un ricordo forte che ho di quel
periodo è che tutti noi bambini avevamo il desiderio di
avere una mamma ed un papà. Di tanto in tanto qualcuno
andava via perché veniva adottato, poi un giorno è
toccato a me, ho conosciuto una splendida famiglia
italiana, la quale mi ha accolto con AMORE! Ricordo i
primi momenti con la mia famiglia in cui ero molto
timido, non riuscivo a capire quella nuova lingua, poi
pian piano è stato facile ed è stato come se fossimo
stati insieme da sempre e ci vogliamo un gran bene.
Sono certo che questa mia
esperienza è stata permessa dal Signore, e lo
ringrazierò sempre perché mi ha donato un papà e una
mamma e successivamente anche un fratellino, lo stesso
di origine moldava come me, che io prima non avevo! E
tutto ciò è meraviglioso e ringrazio il Signore,
specialmente perché attraverso questo mi ha fatto
conoscere il suo immenso amore!
Negli ultimi 2 anni sono ritornato in Moldavia, questa
volta con la missione del Rinnovamento benedetta in modo
straordinario da da San Giovanni Paolo II.
Già lo scorso anno è stato
per me ricco di emozioni, ritrovarmi tra miei
connazionali, che continuo a considerare la mia gente, e
condividere le usanze, il modo di vivere e ritrovare
dopo tanti anni a Balti Suor Maria che prima con la sua
congregazione era nell' Oratorio di Pontecagnano (Sa) ed
ora è qui in Moldova in missione, è ragione di grande
gioia! Ho incontrato proprio in questa missione, al
centro estivo educativo per minori, bambini che vivono
oggi la mia stessa condizione di quando ero orfano cioè
l'essere senza una mamma ed un papà. Quante riflessioni,
quanti pensieri, ma quanta gratitudine a Gesù per quanto
aveva compiuto nella mia vita. Quest' anno il mio
ritorno in Moldova è stato diverso, in particolare sono
stato ad aiutare e servire alla mensa dei poveri di
Chisinau è stata una esperienza molto forte che mi ha
aiutato a capire come la vita sia difficile per molti.
Sono felice di essere
stato in Moldavia e di per condividere con quelli che
sono diventati miei nuovi fratelli nella fede la mia
testimonianza. Il Signore ci vuole bene ed ha cura di
tutti grandi e piccoli. Ora insieme a loro tutti voglio
ringraziare il Signore per come è stato ed è presente
nella mia vita, augurando a ciascuno che il prossimo
Natale sia per tutti davvero il Natale di Gesù, sereno,
bello e pieno della presenza dell'amore di Dio Padre nel
cuore.
Boris
- - - - -
Gesù è il Signore! Alleluja!
Un caro e santo Natale a tutti
Ogni volta in Moldavia è
diverso ed il Signore sorprende sempre... eravamo lì per
annunciare il tempo di Avvento ed eravamo divisi in tre
equipe che si sono divise in più Chiese e comunità.
Eravamo partiti con la convinzione che saremmo dovuti
andare nella Cattedrale di Chisinau ed invece siamo
andati nel centro Optima di Padre Igor, con lui, Silvio
e Ion. Il centro si occupa della riabilitazione di
tossicodipendenti e alcolisti. L'incontro che abbiamo
vissuto con loro è stato un dono ed il tempo passato con
loro una grazia. Abbiamo ascoltato storie sofferte, di
abbandono e di lotta continua, di cadute e rialzi ma
carichi di quella speranza che solo il Signore riesce a
donare… Ci siamo ritrovati a vivere il tempo di Avvento
nel "qui ed ora"... In loro era presente il Volto di
Gesù bambino ma anche di Gesù sofferente sulla Croce che
è vicino ai suoi piccoli, li sostiene e non abbandona
mai nessuno. Ho trovato un'accoglienza e una semplicità
unica. Sono stati loro i testimoni dell'Avvento. Durante
il pomeriggio c'è stato un momento forte di preghiera,
ognuno di noi pregava e ringraziava e quando abbiamo
iniziato ad intonare il canto "Tu sei Re" anche se le
lingue erano diverse era come se fossimo un unico corpo
e parlassimo una sola lingua e questo solo lo Spirito
Santo può farlo. Abbiamo ricevuto un bellissimo dono.
Quei ragazzi hanno cucinato e condiviso con noi il poco
che avevano e ci siamo seduti a tavola in una piccola
stanza con un tavolo. Ringrazio Gesù per avermi permesso
di visitarlo, di incontrarlo e di toccarlo in queste
realtà. Nei nei loro volti, lì in Moldova, una terra che
entra nel cuore con la sua semplicità e non ti lascia
più.
Quando sono partita le mani
erano vuote e grazie ai fratelli Moldavi, ancora una
volta, si sono riempite d'amore.
Gesù è il Signore!
Giada
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Ciao a tutti mi chiamo Vito,
ho 18 anni e faccio parte di un gruppo del Rinnovamento
della Sicilia. Parlando della mia esperienza in
Moldavia, devo ammettere che mi ha davvero lasciato
qualcosa. Arrivato li devo ammettere di aver ricevuto
una bellissima accoglienza e mi sono subito trovato
molto bene. Sono stato portato insieme ad un’altra
ragazza delle equipe in un centro di riabilitazione per
poveri, drogati, alcolizzati ed emarginati. All’impatto
non sembrava un centro di riabilitazione, ma una
semplicissima casa. Avevano una piccola cucina, una
stanza e anche una piccola cappella dove seguire il loro
cammino Spirituale. Anche li siamo stati accolti molto
bene. Mi è stato trasmesso molto da queste persone e
dalle loro testimonianze di vita e conversione. Infatti
li ho compreso molto l’umiltà di cuore e soprattutto,
queste persone mi hanno insegnato che la fede, se è
molto forte, può davvero spostare le montagne, come per
l’appunto queste persone che combattono ogni giorno la
tentazione del bere e del fumare, ma lo fanno, non da
soli, ma con Dio nel loro cuore ogni giorno. Auguro a
chiunque di vivere a pieno questa fantastica esperienza.
Vito
Con le testimonianze di
Maria Pia e Fulvio chiudiamo il numero della NewsLetter
dedicata a questo Tempo speciale dello Spirito che ci ha
concesso di stupirci
e di percepirci in uno stato missionario continuo.
Per colazione… pollo e
patate
Proprio così, pollo e patate
a colazione. Così inizia questa testimonianza
sull’incontro con una persona eccezionale nell’ultima
missione in Moldavia, dal 26 al 30 dicembre 2018.
Fëdor,
in italiano Federico, è un fratello del gruppo RnS di
Chisinau, durante l’incontro di preghiera in episcopio
di giovedì 27 dicembre, al termine, trova il coraggio di
invitarci a casa sua. In Moldavia raramente si aprono le
porte delle case agli ospiti, figurarsi quella di questo
professore di filosofia a Mosca durante il regime
comunista. Accettiamo.
Sabato 29 dicembre alle ore
9.00 appuntamento davanti alla cattedrale e poi a casa
sua. Il suo alloggio è al 5° piano di un palazzo degli
anni ’60 di puro stile sovietico, estremamente
essenziale, privo di citofono ed ascensore, saliamo la
scala in apnea per il fetore, ma come entriamo in casa
ci troviamo in un ambiente curato, sobrio
nell’arredamento ma decorato con quadri, teli, stampe e
foto sulle pareti ed in soggiorno anche sul soffitto. In
sala ci attende una tavola preparata con al centro
verdure e mele a pezzettini. Ci fa accomodare e subito
se ne arriva con tazzoni colmi di vin brulè e poi pollo
alla piastra e patate lesse e si fa colazione.
Attendevo il momento
opportuno per fargli la domanda che avevo nel cuore sin
dalla preghiera del giorno prima: “Fëdor, come sei
venuto alla fede” e qui ci stende tutti.
Ci racconta: “era il 12
marzo dell’anno giubilare 2000, stavo facendo cuocere
delle patate in cucina, avevo la televisione accesa ed
ho sentito San Giovanni Paolo II chiedere scusa al Mondo
per i peccati commessi dalla Chiesa, sono stato
investito da una effusione di Spirito Santo, è stata la
mia Pentecoste. Ardevo dal desiderio di incontrare
quell’uomo così grande, di vederlo dal vivo anche solo
da lontano e capita che a giugno del 2001 il Papa non
essendo stato accolto in Russia, va in Ucraina, molto
vicino alla Moldavia, quindi nel giro di 48 ore mi
organizzo e parto e di lì inizia il mio cammino di
fede.”
Commovente quando parla
dell’incontro in Ucraina con Papa, corre a prendere la
sua bibbia e in retro copertina, all’inizio della bibbia
ha incollato il pass di ingresso, come sigillo di un
inizio della sua storia della salvezza.
Molto altro ci ha
comunicato, ci ha fatto un gran bene, vi lascio solo
queste sue parole che sono per me di una grandezza di
fede enorme: “la Chiesa cattolica era prima di me e ci
sarà anche dopo di me, ma io potrò essere senza la
Chiesa cattolica?”
Gesù è il Signore
Fulvio
- - - - -
Nina, ovvero “Ma quando
comincia la missione?”
E così si riparte per la
missione in Moldavia, per la terza volta nel 2018: a
marzo per uno dei week end di Seminario di Vita Nuova,
ad agosto per i 10 giorni con le famiglie ed ora per
l’avvio della consegna dei pacchi alle famiglie
sostenute dal progetto di adozione del RnS.
Air Moldova, sempre prodiga
di sorprese, fa slittare la partenza dalle 15.30 alle
22.30: consideriamo perfetta letizia…
Giunti in aeroporto,
cerchiamo sul tabellone conferma dell’orario di partenza
discorrendo in merito; si avvicinano un uomo e una donna
con un voluminoso bagaglio. Lui ci domanda: “Anche voi
partite per Chisinau?” alla nostra risposta affermativa
ci chiede di prenderci cura di Nina, la badante moldava
dei suoi genitori che torna a casa per le feste ed è
poco pratica di procedure in aeroporto. Subito la
accogliamo tra noi. Trascorriamo insieme il tempo
successivo aumentato dalla partenza posticipata alle 24.
Provvidenza volle che anche il suo sedile fosse nella
stessa fila dei nostri.
Intoppo al controllo
sicurezza: la valigia di Nina è troppo grossa e pesante
come bagaglio a mano e il suo biglietto, fotocopia di
una fotocopia, non va bene; mio marito la accompagna a
ristampare il biglietto e ad imbarcare il bagaglio e
Nina non sa più come ringraziare.
Abbiamo tutto il tempo per
fare amicizia: Nina con sofferenza ha lasciato la
Moldavia, marito, due figli e i genitori anziani, tre
anni fa raggiungendo la sorella sposata con un italiano;
accudisce una coppia di anziani di cui uno disabile. E’
ortodossa ma volentieri segue il Santo Rosario in TV
alle 18 insieme ai suoi assistiti, le è molto simpatico
il parroco che passa sovente a portare la Santa
Comunione. Si interessa di ciò che noi andiamo a fare in
terra moldava. Continua a chiamare “prete” mio marito e
io cerco di spiegarle che è “solo” mio marito, laico
impegnato. Ci testimonia quanto abbia sempre sentito Dio
vicino nelle traversie che ha dovuto affrontare e
concordiamo che abbiamo proprio un Padre premuroso e
pieno di amore.
Da questa sorpresa dello
Spirito, la prima di una lunga serie nei soli tre giorni
in Moldavia, comprendo che noi non siamo chiamati alla
missione in Moldavia ma AI MOLDAVI, con le loro storie
tribolate, con il loro modo di vivere la fede, con la
loro dignità e generosità: Nina voleva farci portare
alla casa dal cognato che era venuto a prenderla, ma ci
attendevano già con premura Carmela e Ludmilla.
Digressione: durante il
Concilio Vaticano II, il 7/12/1965, ed io avevo 39
giorni, veniva promulgato il Decreto “Ad gentes” su
“L’attività missionaria della Chiesa”, approvato dalla
Commissione plenaria il 27/10, due giorni prima della
mia nascita. Mi piace molto questa Dio-incidenza, mi
permetto di pensare che sia il regalo di benvenuto che
il Padre mi ha fatto, ovviamente non solo a me.
Ad gentes 1 a: “Inviata per
mandato divino alle genti per essere “sacramento
universale di salvezza”, la Chiesa, rispondendo a un
tempo alle esigenze più profonde della sua cattolicità
ed all’ordine del suo Fondatore, si sforza di portare
l’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini.” Fine della
digressione.
Approdati alla casa alle 4
della mattina non avevamo neanche voglia di dormire
tanto il fuoco della missione prendeva mente e cuore.
E poi alle 9 eravamo attesi in Episcopio dal Vicario del
Vescovo per fare il punto della situazione.
Maria Pia
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