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Editoriale

 

Il Natale di Gesù

 

Mario Landi - Coordinatore nazionale RnS

 

Questo Tempo di Avvento, ormai al termine, apre ad una grande certezza: il Dio Bambino ci dona di fare memoria della sua irruzione nella storia per opera dello Spirito Santo. Un fatto divino che ha visto coinvolte alcune persone ma destinato al mondo intero. E’ certa la sua nascita. E’ certa la sua presenza storica in mezzo a noi. Questo conforta i cuori. Non si potrebbe pensare la nostra vita senza il calore della sua nascita. Scalda i cuori ma orienta i passi. La nascita di Gesù, questo fare memoria, ci chiama in causa. In un tempo in cui sono fortemente messi a rischio i valori umani, ecco che la Chiesa propone di tornare a riflettere sulle cose essenziali. E lo fa porgendoci il metodo: un Bambino è nato per noi. Contempliamolo ma condividiamo anche la gioia di questo fatto. Sant’Agostino afferma che “Gesù volle essere uomo per noi. E non è cosa di poco conto. La sapienza stessa giace in terra”. Ci è offerta questa possibilità di rimetterci sulle sue orme. Non esitiamo a invocare la Sapienza come dono, ma invochiamola anche come carisma nel nostro cammino. Non è sovversivo. E’ un’occasione dello Spirito. È un modo, è il modo, di vivere la nostra vita e la nostra fede. Incarnata in un’esperienza che diventa discernimento continuo. Cosa può significare per i lettori della news letter e per i sostenitori del Progetto Moldavia, questo Natale? Uso le parole di Papa Francesco, molto forti e molto pertinenti alla nostra riflessione: “Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre: difendila, proteggila. Quell’unico lume è la ricchezza più grande affidata alla tua vita” (PAPA FRANCESCO, Udienza del mercoledì 20 settembre 2017). Difendiamo la luce che proviene dal Natale. Se lo faremo, lo Spirito Santo non tarderà a donarci una sorpresa bella, capace di riempire i nostri vuoti: lo stupore. E lo stupore che nasce da questa esperienza ci consentirà di rimetterci in viaggio e troveremo altri fratelli ad attenderci. In questa circostanza, troveremo i fratelli moldavi. Un dono prezioso per noi tutti. Un modo che la Provvidenza ha scelto di utilizzare per educare i nostri cuori a stare alla sua presenza concretamente. I lettori della NewsLetter sono in realtà tutti coloro che sostengono la missione come possono, dalle loro gesta sicuramente si evince l’amore gratuito. La grazia ricevuta non si ferma alla sola considerazione teorica ma che si fa dono per l’altro. Oltre duecento i missionari del RnS, che hanno camminato sulle strade delle città della Repubblica Moldava, hanno sostato, spezzato la Parola. Condiviso l’Eucarestia. Pregato con e per loro. Ogni volta che si è condiviso un solo gesto, piccolo o grande che sia stato, ha originato il Natale del Signore. Quanta grazia dal vostro passaggio!! Questo non può, ovviamente, far tacere le nostre coscienze; ma chi più ha ricevuto, maggiormente è chiamato a dare. Voi siete i precursori, gli uomini e le donne che lo Spirito si è scelto per originare vitalità nuova intorno a tutta la corrente di grazia che è il RnS. Continueremo ad aver bisogno di alcuni, vi cercheremo, vi contatteremo, perché la Parola continui a correre nella Moldavia e molti ritrovino una fede dal gusto saporoso. Un Natale senza fine. Perché può essere Natale tutti i giorni. Se solo permettiamo allo Spirito Santo di far nascere Gesù nei cuori, o quando portiamo le ragioni dello Spirito che orientano ad una maturazione esistenziale matura, pienamente umana. Solo quando ci sarà una natura umana capace di accogliere il Bambino Gesù, tutto rifiorirà attorno e dentro di noi. Ecco, dunque, il Progetto Moldavia presuppone il contributo di questi uomini e donne, capaci di vivere quotidianamente il Natale di Gesù, un Natale che porta inevitabilmente alla Pasqua per risorgere con Cristo e vivere nel potere dello Spirito. Coraggio, fratelli tutti, lasciamo che i sentimenti del Natale prevalgano. La gioia, la pace e l’umiltà. Questi se accolti ci aiutano a diventare scrutatori del cielo. In ogni stella che brilla troveremo un nome di un fratello incontrato in Moldavia. Viviamo questo tempo con i sentimenti di Giuseppe: alziamoci e continuiamo a compiere il volere di Dio, anche se ci costerà qualche fatica ed il superamento di qualche pigrizia. Il Signore benedica il nostro Natale e il tempo che ciascuno dedica alla realizzazione di questo Progetto.


Adozioni Moldavia


 

 

 

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Ufficio adozioni
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fax: 06.2304336

 

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Sommario


 

Editoriale

Mario Landi

 

La Scuola domanda, il Presidente risponde

Serena Longo

 

La voce del Vescovo

Mons. Anton Cosa

 

Riflessione sullo stato attuale della Chiesa Moldava

don Cesare Lodeserto

 

Gli auguri del Presidente

Salvatore Martinez

 

Alcuni altri auguri

don Patrizio Di Pinto

Carmela Romano

 

In Agenda

 

Approfondimenti

Progetto campagna adotta
famiglia: prime consegne

 

Idee a servizio del RnS

 

Testimonianze

 


LA SCUOLA DOMANDA, IL PRESIDENTE RISPONDE


 

La Moldavia entra nella geografia del cuore di una scuola

 

Articolo e foto gentilmente messi a disposizione dalla studentessa Serena Longo

della classe V A ITCM del “Pitagora di Policoro”

 

Il 3 dicembre nell’ambito di un Progetto curriculare, previsto dal Dipartimento di Religione Cattolica, dell’IIS “Pitagora” di Policoro, definito “I Lunedì di Pitagora”, che vede snodarsi una serie di incontri, dibattiti su questioni culturali di forte emergenza anche sociale e morale, è stato presentato il Progetto educativo “Mondializziamo la Solidarietà”, con un piano formativo pensato ad ok, e che prevede la presenza ed il coinvolgimento di un nugolo di studenti, accompagnati dai docenti e dal Dirigente nella terra moldova.

Il Progetto è interamente sostenuto dalla Diocesi di Tursi Lagonegro, dalll’Ufficio di Caritas diocesana e pastorale giovanile. La presentazione del Progetto ha visto il coinvolgimento del Presidente nazionale, Salvatore Martinez, il quale si è intrattenuto per oltre due ore con oltre cento studenti della Scuola, sul tema “La Scuola ponte per un nuovo umanesimo”. Gli studenti, avviati e motivati in maniera opportuna da una serie di incontri con i docenti coinvolti nel Progetto, hanno avuto modo di ascoltare dalla voce del Presidente, il quale li ha incoraggiati a leggere la realtà che li circonda con profondo senso critico e con il loro dovuto coinvolgimento personale. “Questa dimensione” ha specificato “favorisce l’apertura dei propri orizzonti e ci si scopre perennemente in missione”.

La sua toccante esperienza personale, da quando era giovanissimo, ha incuriosito gli studenti. Ciò ha favorito un intenso clima di ascolto e di partecipazione fortemente motivata. Gli studenti nei giorni successivi hanno fatto costantemente riferimento a tale esperienza, annoverandola come una delle più significative degli ultimi tempi.

L’intensa attività scolastica, nei contenuti formativi, è sostenuta anche dal responsabile di Caritas della Diocesi, don Giuseppe Gazzaneo e da don Giovanni Messuti, responsabile della Pastorale Giovani della Diocesi, i quali erano presenti all’evento. Don Giuseppe, prendendo la parola ha evidenziato ancora una volta la compagnia della Chiesa nella vita dei ragazzi “e testimonianza è il coinvolgimento anche in questo Progetto”.

Sono in calendario attività, alcune delle quali già realizzate, che mirano alla totale preparazione con notizie storiche, geografiche, culturali e missionarie. Le lezioni frontali saranno sostenute da alcune video conferenze con Don Cesare Lo Deserto, vicario della Diocesi di Chisinau. Intorno a questo evento si è creato un evidente clima di attesa e curiosità. Il desiderio di recarsi in missione da parte degli studenti è forte. Questo dimostra come la nostra gioventù è pronta a seguire testimoni credibili che lasciano un segno nel loro passaggio.

Il Dirigente Scolastico, Angelo Castronuovo, il Vescovo della Diocesi, S. E. Mons. Vincenzo Orofino hanno dimostrato che tante sono le attività culturali che si possono intrecciare, incoraggiare e sostenere con il dialogo, il confronto sino a tessere relazioni significative con le Agenzie presenti sul territorio.

 

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Da questo numero della NewsLetter gli studenti continueranno la loro attività di interazione con il Presidente anche su questo strumento. Daremo vita alla Rubrica “La Scuola domanda, il Presidente risponde”.


LA VOCE DEL VESCOVO


 

Buon Natale!

 

Non è solo l’augurio che invio in occasione delle festività natalizie, ma è anche la condivisione con voi tutti che leggete del grande dono che Dio Padre ha fatto, donandoci il suo stesso figlio nell’umiltà della famiglia di Nazareth.

C’è sempre il rischio di ridurre questo grandioso evento della fede in una festa materialista e laicista, rincorrendo doni ed eventi, ma senza lasciarsi guidare dallo Spirito Santo all’interno del grande mistero della nascita di Gesù.

Augurandovi “buon Natale” vi riporto al centro della cristianità, al momento in cui il “Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi”, al grande dono del “Dio-con-noi”, che ci parla di redenzione, salvezza e misericordia.

Solo da pochi giorni ho fatto rientro dalla Terra Santa e il giorno precedente alla mia partenza ho presieduto l’Eucarestia sul luogo della Natività, vivendo con grande emozione il mio vero Natale. In quell’angusto e semplice luogo ho sentito le emozioni del credente che incontra il bimbo Gesù nel luogo storico che lo ha accolto nel suo primo gemito, comprendendo profondamente il perché della povertà di quella nascita, oltre alla vicinanza di Maria e Giuseppe ed il coro degli angeli.

In occasione di questo Natale voglio condividere con voi tutti la forte emozione di aver celebrato un primo evento nel luogo in cui la storia di Gesù tra noi ha avuto inizio, per questo l’augurio che rivolgo a voi tutti è quello di vivere il prossimo Natale in modo più autentico, concreto, vivo, fraterno, perché la fede sia una virtù realmente vissuta.

Celebrerò il Natale nella mia comunità ecclesiale e presiederò l’Eucarestia nella Cattedrale di Chisinau, lo stesso tempio dove il movimento lo scorso 23 settembre ha radunato i fedeli moldavi che ne seguono il cammino. Anche io lodo il Signore per la gioia di quel pomeriggio di festa, per aver pregato insieme, ascoltato il messaggio di Salvatore Martinez, condiviso il dono della Parola ed il dono del Pane Eucaristico.

Come pastore di questa Chiesa non posso che ringraziare il Signore per il cammino che il Rinnovamento nello Spirito sta percorrendo in Moldavia e per la carità che diventa sempre più concreta.

I vostri missionari laici hanno iniziato il tempo di Avvento con la presenza in alcune comunità, e di questo sono grato, e sono ancora attesi dopo il Natale per altri incontri. Ormai si cammina insieme e con grande attenzione alla Spirito, perché sia Lui a farci comprendere quali debbano essere le scelte future, soprattutto per il bene di questa terra di Moldova.

Giunga a voi tutti l’augurio di un Santo Natale e la benedizione di un pastore che vi vuol bene e loda il Signore per la vostra presenza.
 

+ Anton Cosa
Vescovo di Chisinau

 


RIFLESSIONE SULLO STATO ATTUALE DELLA CHIESA MOLDAVA


 

Il Natale in Moldavia è un dono per le famiglie povere!

 

In Moldavia il Natale vien celebrato per i cattolici ed una parte degli ortodossi il 25 dicembre, per il resto della comunità ortodossa invece la celebrazione è il 6 gennaio.

Il clima natalizio è vivo, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti commerciali, perché il laicismo anche in Moldova offre una visione materialista del Natale. Al contrario delle parrocchie cattoliche, le quali sono impegnate nella preparazione al Natale, con liturgie e catechesi. Molta attenzione è data ai poveri, perché possano celebrare un Natale diverso, sentire il dono di una presenza ed anche il valore di gesti concreti che trasmettano loro il significato di questa festa.

Importante in tal senso è il progetto del Rinnovamento dello Spirito a sostegno delle famiglie che vivono in situazioni disagio e povertà. Il progetto ha mosso i primi passi, grazie alla solidarietà di molti del movimento e soprattutto di coloro che contribuiscono concretamente. E’ importante dare alle famiglie gesti reali di solidarietà, con beni di prima necessità e quant’altro possa essere necessario per il loro sostentamento. E’ questo può rendere certamente diverso il loro Natale, che sia di incoraggiamento a chi soffre ed impegni ancor di più tutti coloro che vi collaborano.

I progetti di carità che il Rinnovamento nello Spirito sta portando avanti in Moldavia sono importanti, offrono soluzioni concrete, generano speranza e rompono il clima di solitudine ed abbandono che regna in tante famiglie. Il Natale è un’occasione per donare, ma il movimento non è fermo al Natale ed ormai con i suoi progetti in Moldavia sta creando una valida rete di solidarietà, dal clero alle parrocchie, dalle famiglie povere alle strutture ospedaliere.

La carità è quindi un modo evangelico per rendere lode al Signore, per esaltare la persona ed amarla dello stesso amore di Dio, ma anche per parlare di Dio al povero con gesti che hanno il sapore del miracolo.

Il “Dio-con-noi” è il grande messaggio del Natale, ma è questo il Dio che attraverso la carità entra nelle famiglie, si fa dono e speranza. E’ il “Dio-con-noi” che ha origine dalla solidarietà del Movimento e dai vari gesti di adesione, per arrivare lì dove il “Dio-con-noi” costruisce e dona la sua presenza.

Ogni anno si parla di una Natale diverso, ma il rischio è sempre quello di vivere un Natale per nulla diverso da quello che è stato lo scorso anno. Crediamo allora alla diversità del Natale, perché la diversità quest’anno è in una carità più attenta alla persona, al fratello ed alla sorella conosciuti in Moldavia ed ai quali si vuol inviare un messaggio nuovo di amicizia, solidarietà e condivisione de cammino di fede.

 

don Cesare Lodeserto
Sacerdote missionario presso la diocesi di Chisinau, Moldavia
 

 

 

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE


 

ALCUNI ALTRI AUGURI


 

Con Maria, veri intenditori di un Natale missionario

 

di don Patrizio Di Pinto

 

Abbiamo appena celebrato il Natale e San Giovanni nel Prologo ci ha ricordato che il Verbo “venne tra la sua gente e i suoi non l’hanno accolto”. Solo lo Spirito ci rende capaci ad accogliere Gesù Cristo, Parola di Dio fatta carne. E chi accoglie Gesù è capace ad accogliere davvero anche i fratelli. Ogni volta che ciascuno di noi ha attraversato i cieli, per dirigersi verso la Terra moldava, ha potuto vivere, per la potenza dello Spirito, un’esperienza spirituale intensa, piena di memoria e di promesse. Per tutti è un nuovo inizio, perché quando si incontrano le persone, tutto diventa nuovo. Mi piace riprendere il Vangelo della IV Domenica di Avvento. Una domenica di incontri, in cui Luca racconta la visita di Maria alla parente Elisabetta. Maria percorre circa 150 km – da Nazareth a Ain Karem – tra le impervie montagne della Giudea, piena di gioia. Gli stessi chilometri che sto percorrendo io in questi giorni in Terrasanta. Solo che io vado in pullman; Maria, invece, andava a piedi. E come Maria si è messa in cammino per la docilità allo Spirito Santo, così anche a noi è chiesto di essere docili all’azione dello Spirito Santo, perché, per la nostra testimonianza, molti possano vivere la nostra stessa esperienza gioiosa. Solo l’amore, l’accoglienza, la vita fatta dono generano vita, quella vita che ha un inizio e non termina più perché si apre all’eternità di Dio. Maria si è messa in cammino verso la cugina, perché ha fretta di portare Gesù. Più tardi San Paolo dirà: “Caritas Christi urget nos”: l’amore di Cristo ci spinge, è urgente. Maria sì che ci capisce di missione! Anche noi abbiamo chiare le ragioni del nostro metterci in viaggio per la Moldova. Chi accoglie Gesù non può tenerselo per sé, ma deve portarlo ad altri, condividerlo. Origene di Alessandria attribuisce al cristiano l’immagine di una donna incinta, gravida di Dio, incinta di luce, che corre in fretta, per portare agli altri quella luce che, sola, può rischiarare le tenebre del mondo. L’augurio che desidero fare a chi si mette in cammino per la Moldavia è che possa essere talmente pieno di Cristo da testimoniarlo con pienezza di gioia. E l’augurio che rivolgo a chi ci incontra e accoglie è che possa esultare dinanzi alla luce che emana dalla nostra vita.

 


 

La gioia del Natale diventa gioia missionaria!

 

di Carmela Romano

 

Il Salmo 45 definisce lo Spirito Santo “olio di letizia” (45, 8): “Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di letizia”. Nell’esperienza cristiana si deve allo Spirito Santo il compito di portare nella vita del credente la gioia, come manifestazione dello Spirito Santo. Infatti Paolo, nell’Epistola ai Galati (5, 22), la presenta come un dono dello Spirito. Una sua manifestazione. Tutti gli uomini cercano la gioia, pur senza saper come e dove trovarla. Sant’Agostino scriveva “Tutti si drizzano e ti guardano, per così dire, nelle mani, per vedere se mai tu sia in grado di dare qualcosa al loro bisogno (De ordine, I, 8, 24). Il cuore umano cerca la gioia disperatamente, ma essa nasce solo da un cuore che sa di essere amato. Solo lo Spirito può colmare questo desiderio di amore e di gioia. Esperienza non catalogabile nelle esperienze che offre la mentalità pagana, di un mondo sempre più frenetico. Dunque, affidiamoci anche noi alle parole rassicuranti di San Tommaso D’Aquino “Nessuno può vivere senza gioia. Privato della gioia, l’uomo va subito in cerca dei piaceri carnali (S. Th. II-II, 354.2). Infatti, “le consolazioni spirituali sono superiori alle delizie di questo mondo, e di tutti i piaceri della carne” (Imitazione di Cristo, II, 10, 1). In un contesto sociale in cui si invita a cercare la gioia dove non la si trova, in effetti, edonismo, consumismo, potere, ricchezza, prestigio, onori, …, Papa Francesco sembra quasi implorarci “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario” (EG 80); “Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione” (EG 83) … “Non lasciamoci rubare il Vangelo” (EG 97). La caratteristica della missione si fonda attraverso la gioia. Annunciamo con gioia, annunciamo attraverso la gioia. Sentiamo rivolte a noi tutti le belle parole del Profeta Isaia “Come sono belli sui monti i piedi del messaggeri di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio” (Is 52, 7). Scopriremo così che sempre “c’è più gioia nel dare che ne ricevere” At 20, 35).

 


IN AGENDA


  • 30 novembre - 2 dicembre
    6 missionari in Moldavia

  • 26-30 dicembre
    dal Consiglio Nazionale… in Moldavia


APPROFONDIMENTI


 

Progetto Campagna “Adotta una famiglia” - “Adotta un Sacerdote”

di Carmela Romano

Da alcuni mesi la Campagna di “adotta un Sacerdote”, trova attraverso le mani del Vescovo di Chisinau, S. E. Mons. Anton Cosa, la possibilità di condividere ai Sacerdoti alcune somme di denaro, provenienti dalle offerte e adozioni loro riservate, cifre di denaro che servono per sovvenire al culto e alle proprie necessità. Non si tratta di somme che vanno a costituire un fondo capace di fronteggiare e colmare tutte le necessità, ma piccoli contributi che sostengono le attività ordinarie, in cui anche nell’ordinario si registra una certa fatica a sbarcare il lunario. E’ necessario continuare a sostenere la campagna, affinché si riesca a prevedere una cifra considerevole per fronteggiare le varie necessità.

In questa fatica di reperimento di fondi adeguati per fronteggiare le varie emergenze di povertà, abbiamo una bella notizia.

La campagna adotta una famiglia/adotta un sacerdote, creata dall’Ambito Metodologie di Evangelizzazione lo scorso anno, ha registrato un notevole progresso. Questo grazie anche al prezioso contributo di Silvia Storgato e di Alberto Civitan della Segreteria Nazionale sotto la direzione del dott. Placido Leonardi, Segretario Generale della Fondazione Alleanza del Rinnovamento ONLUS.

A questi è toccato il compito di aiutare l’Ambito a favorire il percorso tecnico, pratico ed amministrativo, creando schede per rilevare il fabbisogno familiare e registrando, in un secondo momento, l’avvenuta consegna dei beni di prima necessità.

Le prime 70 famiglie hanno iniziato ad usufruire del beneficio della nostra azione caritativa. Concretamente, significa che a 70 famiglie, per un anno, a partire da questo mese di Dicembre, potranno contare sulla possibilità di un integrazione in alimenti e cibi di prima necessità. La campagna è partita a Ribnita, una città della Moldavia, capoluogo della regione amministrativa della Repubblica moldava Transinistria, a sua volta dichiaratasi indipendente dalla Moldavia, ma non è riconosciuta a livello internazionale. La città si è sviluppata su un territorio prevalentemente in pianura. Possiede un’importante fabbrica d’acciaio, che produce oltre il 50 per cento del fabbisogno della stessa città. Al centro di uno dei suoi tre quartieri, vi è la Parrocchia, dentro la quale vi è un gruppo di RnS e il cui parroco, dehoniano, padre Taddeusc svolge la sua missione da circa 30 anni.

E’ una bella comunità carismatica. Vi sono molti doni, quello della preghiera di intercessione e del ministero di liberazione e di esorcismo. Una comunità la cui fede la deve al martirio di molti cristiani che durante il regime comunista ha subito persecuzioni fino alla morte. Si racconta che la costruzione della Chiesa nuova sorge proprie sulle macerie della prima comunità parrocchiale. Una città che fino a un decennio fa, contava oltre 30.000 abitanti, ma che a causa della povertà si sta registrando un grosso e significativo fenomeno di emigrazione. Spesso sono le donne che scelgono, perché costrette, ad andar via. Si trasferiscono in Russia o in Polonia o in altri Stati dell’Europa, tra cui molte sono in Italia, per assicurare ai loro cari sostegno economico. Gli uomini lavorano prevalentemente la terra. Molti giovani, conseguiti titoli di studi, anche di livello universitario, si vedono costretti a lasciare la loro terra. Per cui restano vecchi e bambini. Il fenomeno dell’emigrazione riguarda circa 3.000 persone all’anno. Non sempre chi va via ritorna. Spesso le condizioni di lavori precari o di accumuli di impegni lavorativi non permettono di rientrare e molte famiglie si disgregano, purtroppo. Dopo attenta valutazione abbiamo deciso, insieme al parroco, di iniziare la nostra condivisione proprio in questa città.

Ovviamente, il nostro intervento non va a colmare il fabbisogno di ogni singola famiglia, ma questo è una sorta di contributo a far sì che tra il loro lavoro e la nostra partecipazione si può immaginare, desiderare per loro, di arrivare a scoraggiare il fenomeno di emigrazione e ad incoraggiare questi fratelli a rimanere nelle loro case. La nostra partecipazione è davvero una goccia in un oceano grande di povertà. Ma noi sappiamo che da soli non possiamo molto, ma che insieme siamo un popolo capace di smuovere le montagne e capace di favorire l’azione provvidenziale di Dio. Lascio la parola scritta ad alcuni testimoni, che nell’ultimo week end di dicembre si sono recati nella nostra missione anche per organizzare la prima consegna. Si tratta di un’equipe composta dalla scrivente, da don Mario (Genova), Fulvio, Maria Pia e Ornella. Affiancati da Ludmilla che ha svolto il delicato compito di traduttrice e di accompagnatrice nei vari luoghi visitati.


Alcuni dei missionari alle prese con gli acquisti
per le famiglie di Ribnita.

Non è stato semplice ma ce l'hanno fatta.
 

I missionari felici per l'impresa ardua!
 

Una consegna d'amore!
 

 


 

Progetto sanitario

di Silvio Zona

La fine dell’anno generalmente è occasione per trarre bilanci e resoconti, e pensando al progetto sanitario, non si può che essere soddisfatti. Di recente abbiamo ricevuto la meravigliosa notizia di un intervento chirurgico ben riuscito nonostante la gravità del caso. Fino a qualche mese fa, per quel piccolo paziente operato nell’ospedale Mamma e Bambino di Chisinau, le speranze di sopravvivere all’intervento e di uscirne senza lesioni sarebbero state scarse, trattandosi di un caso estremamente difficile e delicato. Nonostante l’abilità dei medici, infatti, solo ora si è potuto operare al meglio grazie agli strumenti donati dal RnS: la lampada scialitica e l’aspiratore chirurgico di ultima generazione.

Questo intervento riuscito con successo ci dice con forza che le nostre azioni possono davvero cambiare la vita del prossimo. Dunque il lavoro non può fermarsi.

I nostri progetti stanno avendo un impatto così importante che molti, venendone a conoscenza, hanno deciso di affiancarci. In Moldavia molti amici, vecchi e nuovi, stanno iniziando a diventare parte attiva della missione… speriamo diventino pilastro di ciò che col tempo si consoliderà.

In Italia, la fondazione Bambini in Emergenza ha risposto al nostro appello per l’acquisto di un trapano elettrico (craniotomo) per le operazioni neurochirurghe : ha prontamente raccolto i fondi e il nuovo strumento sostituirà quello manuale appena avremo sbrigato tutte le formalità burocratiche per la spedizione e installazione.

La missione continua anche al centro di Neuroriabilitazione dove stiamo sviluppando un programma di formazione a distanza per accrescere le capacità tecniche dello staff che quotidianamente assiste i bambini con problemi neuromotori proveniente da tutto il territorio moldavo.

E i buoni propositi per il nuovo anno? Stiamo costruendo le basi per un ambulatorio oftalmologico pediatrico da allestire proprio nella nostra sede di Chisinau che se Dio vorrà sarà operativo nella prossima primavera.
 


 

“Testimoni d’amore in una terra amata e benedetta da Dio”

di Maria Pia e Ornella

Ribnita 28 dicembre 2018, dopo la calorosa accoglienza di padre Tadeusz, con lui e con alcuni suoi collaboratori, ci siamo recati a fare la spesa secondo la lista che era stata preparata da padre Tadeusz.

L’approvvigionamento è avvenuto presso un locale magazzino all’ingrosso, che abbiamo sbancato con i nostri acquisti.

In questo luogo abbiamo incontrato una signora moldava che ci ha intrattenuto con una bella chiacchierata in perfetto accento romanesco, avendo lavorato a Roma per 16 anni.

Giunti in parrocchia abbiamo smistato i prodotti nelle “borse spesa” destinate alle famiglie.

Abbiamo poi consegnato le prime borse ad una coppia di anziani e a due sorelle, di cui una disabile, nelle loro “minimali” abitazioni.

Non siamo usciti da quelle case senza avere pregato insieme e senza aver ricevuto un segno concreto della loro ospitalità.

Nel tardo pomeriggio incontriamo la comunità di Ribnita durante la celebrazione eucaristica, giorno in cui la liturgia ricorda i Santi Martiri Innocenti.

La celebrazione è allietata e movimentata dalla presenza di una settantina di bambini di tutte le età, che hanno testimoniato che la vita continua ed è gioia.

Hanno ricevuto tutti una speciale benedizione e dei regalini come premio per aver tutti partecipato alla preghiera in chiesa alle 06.45 del mattino nel tempo di avvento.

Bambini, genitori e nonni ci hanno regalato sorrisi e canti gioiosi.

Questi genitori sono tutti figli di padre Tadeusz, perché da quando lui ha iniziato il suo ministero a Ribnita, tutti da lui hanno ricevuto il loro Battesimo.

Dopo la celebrazione di una S. Messa molto speciale, abbiamo incontrato la famiglia di Vitali, papà mamma e sei splendide creature da 17 anni a 18 mesi di età. A loro abbiamo consegnato 3 “borse”.

Padre Tadeusz nei prossimi giorni proseguirà nella consegna delle “borse”, raggiungendo le situazioni più critiche.

Ovviamente tutto ciò è possibile grazie alla generosità di tanti fratelli e sorelle del RNS che vorranno garantire questo piccolo aiuto per i prossimi 12 mesi.

Una generosità della quale noi siamo stati semplici strumenti. Gesù è il Signore.

 

 

 


IDEE A SERVIZIO DEL RNS


Il giorno 12 Ottobre 2018 il Rinnovamento nello Spirito della Diocesi di Roma ha proposto un evento nell'ambito della Settimana della Famiglia organizzata a Roma dal Forum delle Associazioni Familiari del Lazio, rivolta a Famiglie e giovani di Roma.

“Dream & Joy” , il tema dell'evento, ha preso spunto dalle parole di papa Francesco ai giovani al Circo Massimo ("i sogni sono importanti") e alle famiglie a Dublino ( Il vangelo della famiglia è gioia per il mondo).

Nel suggestivo giardino di S. Alessio all'Aventino, nel cuore di Roma e con una splendida veduta della città, numerose famiglie e giovani hanno potuto vivere una serata da “sogno”, all'insegna della gioia testimoniando la bellezza di essere famiglia.

Un'iniziativa un po' diversa, tra le tante offerte nella Settimana della Famiglia, per offrire un'opportunità di incontro tra famiglie, non solo del RnS, e di incontro con i giovani: musica dal vivo, stornelli romani, interventi a tema, hanno accompagnato un festoso ed originale Apericenadal sapore di famiglia.

La serata ha voluto sottolineare il valore del sostegno reciproco tra le famiglie, e dell'attenzione necessaria a quelle più fragili e disagiate, in particolare quelle famiglie più povere che il Signore ci ha donato e che vivono in Moldavia dove il Rinnovamento da molti anni svolge la sua Missione a sostegno della Chiesa Moldava.

Attraverso la degustazione di cibi, vini, cocktail e dolci in un clima familiare, si è riusciti a raccogliere fondi da devolvere per il Progetto del Rinnovamento Adotta una Famiglia e, contestualmente a sensibilizzare i partecipanti su questa iniziativa.

L'organizzazione di questa serata, curata da tanti fratelli della nostra Diocesi, ha permesso quindi di vivere anche una serata di evangelizzazione mettendo al servizio anche i tanti “talenti” che ognuno di noi ha, uscendo fuori dai nostri “cenacoli di preghiera”.

Abbiamo potuto mostrare anche la Bellezza della grande Famiglia del Rinnovamento che ci ha reso capaci di sognare e gioire insieme, ricevendo anche molti apprezzamenti dai partecipanti esterni alla nostra realtà.

All'inizio della serata il gradito saluto del Presidente del Forum Lazio, Emma Ciccarelli, seguito a metà serata dall'intervento di Emilia Palladino, docente incaricato presso la Pontificia Università Gregoriana e, a sorpresa, la visita e il saluto di don Andrea Manto, Responsabile del Centro per la Pastorale della Famiglia e dell’Ufficio per la Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma.

Al termine della serata e a fronte della cifra raccolta abbiamo potuto decidere, insieme alla nostra Coordinatrice diocesana Bruna Pernice, di poter estendere l'adozione anche ad un sacerdote della Chiesa Moldava, sentendoci ancora più vicini a questa terra che in molti abbiamo nel cuore.

L'augurio, come Delegato regionale ambito Missioni, è che il Signore ci sostenga nei propositi di bene e nel riuscire a sensibilizzare sempre più fratelli nel sostegno al Progetto Moldavia anche con nuove iniziative che Lui ci susciterà.

 

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Mi chiamo Jole, appartengo alla grande famiglia del Rns nella diocesi di Torino, Comunità Santo Volto. Anche quest’anno sono stata invitata a dare gloria a Dio, per averci permesso di realizzare la sua opera, con il nuovo recital presentato il 1 dicembre, dal titolo “ SEI IL RE”. Nel Rns ci hanno insegnato che si ama servendo il Signore e si serve il Signore amando. Per dare visibilita’ a questo amore si cammina amando e servendo i fratelli nel nome del Signore, altrimenti l’amore rimane invi-sibile come un fantasma. Anche quest’anno la gioia del servizio si realizza scrivendo questo nuovo Recital, curando personalmente la produzione e la direzione artistica della serata. La gioia diventa incontenibile nel ringraziare Dio per quello che ci ha donato, ho avuto affianco e sul palco tutta la mia famiglia all’opera per Gesu’, quanti talenti e doni che il Signore ha donato a tanti nostri FRA-TELLI artisti, gioiosi, zelanti e instancabili, ecco perché ancora nasce nel nostro cuore il desiderio di DARE UNA SVOLTA PROFONDA E CARISMATICA ALL’ANNUNCIO EVANGELICO, rag-giungendo cosi’ tante persone che forse ancora non CONOSCONO GESU’, 17 anni di RECITAL, con una media di 4 serate all’anno , itineranti in tutto il Piemonte, luoghi mai visti, accoglienza pro-fonda, conversioni e grande gioia che ci hanno dato la spinta a continuare con questo tipo di evange-lizzazione, SOSTENUTA ACCOLTA E BENEDETTA DAI NOSTRI PASTORI DIOCESANI RE-GIONALI E NAZIONALI. I Recital abbracciano e sostengono il Progetto Missione Moldavia, questo progetto benedetto nell’anno 2002 da Giovanni Paolo II ha messo nel nostro cuore la gioia di rag-giungere ed aiutare tanti bimbi della Moldavia, tante famiglie e sacerdoti diventando cosi’ missionari anche a distanza, ecco il motivo per cui proseguiamo senza soste dal 2002, incoraggiati anche dal no-stro Pastore Sua Eccellenza Anton Cosa, Vescovo della diocesi di Chisnau, che puntualmente benedi-ce le serate inviando un video saluto a tutti i partecipanti. Anche quest’anno il teatro era pieno di braccia alzate, i filmati esclusivi, la musica, il canto, la danza e le luci ci hanno fatto vivere una serata di grande profondita’ artistica e spirituale, l’arte diventa annuncio , voce, preghiera, diventa il gran-de significato della profondita’ della nostra fede. Chiediamo al Signore di continuare a benedirci e mostraci il nuovo cammino, lo ringraziamo perche’ anche quest’anno tanti bimbi gioiranno per un Natale piu’ ricco di carezze e doni come meriterebbe ogni bimbo del mondo.

Ci piace definirci con una frase nostalgica “servi sempre in movimento” prendendo a prestito una espressione di Papa Giovanni Paolo II, si serve con il cuore perche’ l’amore non e’ un sentimento ma un dovere dell’anima, con lo sguardo perche’ negli altri c’e’ Gesu’ e non possiamo che amarli,

con le opere, perche l’amore costruisce e lascia segni nella storia…la nostra strada continua, lascian-do un segno indelebile nella nostra meravigliosa storia.

Jole Sperlongano

 


TESTIMONIANZE


 

Tudor e Nadea, due fratelli moldovi che frequentano i gruppi
del RnS in Moldavia, ci raccontano la loro esperienza
di conversione e di fedeltà al Signore

 

La mia vita sotto lo sguardo di San Giovanni Paolo II

La mia storia.

Quando penso alla mia storia ed al passaggio alla fede cattolica, penso sia un’esperienza piuttosto comune a tutti.

Sono nato in una famiglia contadina moldava, nel centro della Moldavia, con tradizioni religiose ortodosse. Avevo 44 anni quando mia madre morì. È stato un grande dolore per me, che non sapevo come gestire, per calmarlo, per dargli il giusto posto. Dopo la morte di mia madre, trovai tra le sue cose un vecchio libro, pubblicato a Kiev nel 1898. Era scritto in lingua slava vecchia ed era un canone di liturgia di rito ortodosso. Mi sono reso conto che apparteneva al mio bisnonno, Timofei Rotari. Secondo i ricordi della mamma, era stato un diacono della chiesa ortodossa del villaggio. Ho realizzato che la mia famiglia ha radici religiose e posso e devo camminare anche io su questa via. La convinzione definitiva sono state le parole di Giovanni Paolo II, allora il Papa in carica, riguardo alla Chiesa Cattolica che riconosceva i suoi errori in tutto il periodo della storia della Chiesa. È stato un gesto insolito e inaspettato per me. Ho pensato “come mai i cattolici - una forza così grande, con un miliardo di fedeli, con delle saldi tradizioni, con una grande cultura e arte sacra, con profonde tradizioni morali, con il potere economico e materiale che possiede, come mai ha bisogno di pentimento?” Questo episodio è stato, penso, il più convincente per me. Da quel momento in poi, ho iniziato a cercare la Chiesa Cattolica. Ho scoperto che si trovava anche molto vicino, due quartieri da casa mia. Presto compresi anche che un conto è trascorrere del tempo in Chiesa e un altro è stare con Dio, alla sua presenza, in sua compagnia.

La strada verso Gesù, era assai più lunga di due quartieri. Nel 2001, un anno e mezzo dopo la morte di mia madre, Giovanni Paolo II venne a Kiev. Non potevo non andare lì. Dopo quel incontro, non avevo dubbi: questa è la mia Chiesa, la via del miocammino era nel cristianesimo. Quindi seguii due anni di catechesi, per essere ammesso alla prima comunione. Ho vissuto il mio primo ritiro spirituale a Ribnita e Rascov, e iniziai a frequentare l'Accademia teologica a Chisinau. Oggi mi trovo in questo cammino: non semplice, a volte anche duro, ma sempre vivo e luminoso. Credo in Gesù Salvatore, vedo e percepisco la mia fede in lui, che non mi lascia solo mai.
Una conferma della mia conversione è l'attività nel coro della cattedrale "Provvidenza Divina". Canto nel coro da circa 10 anni. Il coro è una forma meravigliosa per glorificare il Signore, per pregare Gesù, per invocare lo Spirito Santo nelle nostre vite. Il movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo è una novità inaspettata per me. Un particolare vissuto attraverso il gruppo di preghiera, a cui partecipo volentieri ogni settimana. La mia presenza alla Conferenza Animatori del Movimento a Pesaro in novembre di quest'anno è stata una grande lezione ed esperienza di fede. La potenza del Movimento che ho visto in diverse aree di evangelizzazione in cui i membri lavorano; in particolare me ha colpito il servizio nelle prigioni, perché ho un po 'di esperienza in questo campo. A Pesaro Salvatore Martinez, ha messo in evidenza il ruolo di Giovanni Paolo II nella formazione e sostegno del Rinnovamento nello Spirito Santo come Movimento Ecclesiale. Per me personalmente, questa Personalità, questo Santo del nostro tempo, è qualcosa di speciale. Sento forte la sua presenza dappertutto. Grazie a questo Papa io oggi sto studiando già 2 ° anno, al Istituto di Scienze Teologica nella città Gorodoc (Ucraina), un Istituto che è affiliato al l'Università Cattolica di Lublino, città della Polonia. L'università prende il nome dal grande Maestro e Pastore del nostro tempo, Giovanni Paolo II.

Tudor Rotaru

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Gusto e contemplo la bontà del Signore

Mi chiamo Nadea, nel vostro italiano corrisponde a Nadia. Sono una giovane ragazza. Lavoro presso una Farmacia nella Capitale della Moldavia. Vivo l’esperienza del RnS con la mia mamma. La mia giovane vita è stata presto e spesso messa alla prova. La malattia fisica non mi ha mai fatto mancare la sua compagnia. Il Signore mi è sempre stato accanto, con la sua presenza e la sua Parola.

Nel Salmo 34,8, ho trovato un grande conforto: "Gustate e vedete quanto è buono il Signore" - per me è il versetto che m'insegna che cosa devo fare nella mia vita. Come posso sperimentare Dio se non nella preghiera? Questo è il luogo in cui posso ottenere risposte a tutte le domande che mi attraversano e risolvere tutti i problemi che mi sfiorano o attraversano.

Due anni fa ho iniziato a fare emodialisi, il periodo più difficile era quello di accettare la mia situazione e la preghiera è diventata il mio rifugio. Chiedevo al Signore le forze per superare questa prova.

Dopo una preghiera comunitaria carismatica al Gruppo "Madre del Buon Consiglio" ho chiesto che si pregasse anche su di me, per le mie percezioni di paura. Da quel momento tutto è cambiato! Stavo pensando che le richieste da innalzare a Dio possano essere molto diverse: qualcuno nel mondo non ha soldi per un pane e rischia di morire di fame; ad un altro manca 100 euro per pagare le tasse del credito per la casa, e ha una famiglia che può rimanere senza tetto sulla strada. Sembrerebbe che le richieste sono troppo diverse come esigenza, ma non come importanza. Da quel momento ho iniziato a pregare lo Spirito Santo; affinché mi guidasse lui sulla strada che il Signore ha scelto per me e mi illuminasse, affinché potessi iniziare a guardare le mie necessità con gli occhi di Dio. Il Buon Dio fatica nella vitta di ognuno di noi. A noi spetta la scelta di vedere cosa ci sta accadendo: come ad un miracolo o come ad una sciagura. Lui interviene nella vita di ognuno di noi tramite tutti i suoi figli.

Dio lavora nella vita di tutti, ma è una nostra scelta guardare ciò che è successo, come un miracolo o un incidente. Lui lavora nella vita di ciascuno in base alla disponibilità che gli diamo di farlo. Sono davvero felice di aver iniziato questo cammino nello Spirito, il Signore non delude le attese e mi dona di sperimentare la bellezza della sua amicizia!

Nadea

 


 

Ora, lasciamo spazio a tre voci. Tre testimonianze di giovani missionari italiani,

che durante l’estate e qualcuno di loro è ritornato in Moldova

per la Prima Domenica di Avvento, dal 30 novembre al 2 dicembre.

 

“Mi chiamo Boris, ho 24 anni e faccio parte di un gruppo di un gruppo di RnS in Italia! Oggi voglio testimoniare quanto il Signore mi ha dato nella vita! Il Mio Passato non è stato sicuramente facile. Io sono stato orfano e fino a 6 anni in un istituto in Moldova. Un ricordo forte che ho di quel periodo è che tutti noi bambini avevamo il desiderio di avere una mamma ed un papà. Di tanto in tanto qualcuno andava via perché veniva adottato, poi un giorno è toccato a me, ho conosciuto una splendida famiglia italiana, la quale mi ha accolto con AMORE! Ricordo i primi momenti con la mia famiglia in cui ero molto timido, non riuscivo a capire quella nuova lingua, poi pian piano è stato facile ed è stato come se fossimo stati insieme da sempre e ci vogliamo un gran bene.

Sono certo che questa mia esperienza è stata permessa dal Signore, e lo ringrazierò sempre perché mi ha donato un papà e una mamma e successivamente anche un fratellino, lo stesso di origine moldava come me, che io prima non avevo! E tutto ciò è meraviglioso e ringrazio il Signore, specialmente perché attraverso questo mi ha fatto conoscere il suo immenso amore!
Negli ultimi 2 anni sono ritornato in Moldavia, questa volta con la missione del Rinnovamento benedetta in modo straordinario da da San Giovanni Paolo II.

Già lo scorso anno è stato per me ricco di emozioni, ritrovarmi tra miei connazionali, che continuo a considerare la mia gente, e condividere le usanze, il modo di vivere e ritrovare dopo tanti anni a Balti Suor Maria che prima con la sua congregazione era nell' Oratorio di Pontecagnano (Sa) ed ora è qui in Moldova in missione, è ragione di grande gioia! Ho incontrato proprio in questa missione, al centro estivo educativo per minori, bambini che vivono oggi la mia stessa condizione di quando ero orfano cioè l'essere senza una mamma ed un papà. Quante riflessioni, quanti pensieri, ma quanta gratitudine a Gesù per quanto aveva compiuto nella mia vita. Quest' anno il mio ritorno in Moldova è stato diverso, in particolare sono stato ad aiutare e servire alla mensa dei poveri di Chisinau è stata una esperienza molto forte che mi ha aiutato a capire come la vita sia difficile per molti.
Sono felice
di essere stato in Moldavia e di per condividere con quelli che sono diventati miei nuovi fratelli nella fede la mia testimonianza. Il Signore ci vuole bene ed ha cura di tutti grandi e piccoli. Ora insieme a loro tutti voglio ringraziare il Signore per come è stato ed è presente nella mia vita, augurando a ciascuno che il prossimo Natale sia per tutti davvero il Natale di Gesù, sereno, bello e pieno della presenza dell'amore di Dio Padre nel cuore.

Boris

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Gesù è il Signore! Alleluja! Un caro e santo Natale a tutti

Ogni volta in Moldavia è diverso ed il Signore sorprende sempre... eravamo lì per annunciare il tempo di Avvento ed eravamo divisi in tre equipe che si sono divise in più Chiese e comunità. Eravamo partiti con la convinzione che saremmo dovuti andare nella Cattedrale di Chisinau ed invece siamo andati nel centro Optima di Padre Igor, con lui, Silvio e Ion. Il centro si occupa della riabilitazione di tossicodipendenti e alcolisti. L'incontro che abbiamo vissuto con loro è stato un dono ed il tempo passato con loro una grazia. Abbiamo ascoltato storie sofferte, di abbandono e di lotta continua, di cadute e rialzi ma carichi di quella speranza che solo il Signore riesce a donare… Ci siamo ritrovati a vivere il tempo di Avvento nel "qui ed ora"... In loro era presente il Volto di Gesù bambino ma anche di Gesù sofferente sulla Croce che è vicino ai suoi piccoli, li sostiene e non abbandona mai nessuno. Ho trovato un'accoglienza e una semplicità unica. Sono stati loro i testimoni dell'Avvento. Durante il pomeriggio c'è stato un momento forte di preghiera, ognuno di noi pregava e ringraziava e quando abbiamo iniziato ad intonare il canto "Tu sei Re" anche se le lingue erano diverse era come se fossimo un unico corpo e parlassimo una sola lingua e questo solo lo Spirito Santo può farlo. Abbiamo ricevuto un bellissimo dono. Quei ragazzi hanno cucinato e condiviso con noi il poco che avevano e ci siamo seduti a tavola in una piccola stanza con un tavolo. Ringrazio Gesù per avermi permesso di visitarlo, di incontrarlo e di toccarlo in queste realtà. Nei nei loro volti, lì in Moldova, una terra che entra nel cuore con la sua semplicità e non ti lascia più.

Quando sono partita le mani erano vuote e grazie ai fratelli Moldavi, ancora una volta, si sono riempite d'amore.

Gesù è il Signore!

Giada

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Ciao a tutti mi chiamo Vito, ho 18 anni e faccio parte di un gruppo del Rinnovamento della Sicilia. Parlando della mia esperienza in Moldavia, devo ammettere che mi ha davvero lasciato qualcosa. Arrivato li devo ammettere di aver ricevuto una bellissima accoglienza e mi sono subito trovato molto bene. Sono stato portato insieme ad un’altra ragazza delle equipe in un centro di riabilitazione per poveri, drogati, alcolizzati ed emarginati. All’impatto non sembrava un centro di riabilitazione, ma una semplicissima casa. Avevano una piccola cucina, una stanza e anche una piccola cappella dove seguire il loro cammino Spirituale. Anche li siamo stati accolti molto bene. Mi è stato trasmesso molto da queste persone e dalle loro testimonianze di vita e conversione. Infatti li ho compreso molto l’umiltà di cuore e soprattutto, queste persone mi hanno insegnato che la fede, se è molto forte, può davvero spostare le montagne, come per l’appunto queste persone che combattono ogni giorno la tentazione del bere e del fumare, ma lo fanno, non da soli, ma con Dio nel loro cuore ogni giorno. Auguro a chiunque di vivere a pieno questa fantastica esperienza.

Vito

 


 

Con le testimonianze di Maria Pia e Fulvio chiudiamo il numero della NewsLetter
dedicata a questo Tempo speciale dello Spirito che ci ha concesso di stupirci
e di percepirci in uno stato missionario continuo.

 

Per colazione… pollo e patate

Proprio così, pollo e patate a colazione. Così inizia questa testimonianza sull’incontro con una persona eccezionale nell’ultima missione in Moldavia, dal 26 al 30 dicembre 2018.

Fëdor, in italiano Federico, è un fratello del gruppo RnS di Chisinau, durante l’incontro di preghiera in episcopio di giovedì 27 dicembre, al termine, trova il coraggio di invitarci a casa sua. In Moldavia raramente si aprono le porte delle case agli ospiti, figurarsi quella di questo professore di filosofia a Mosca durante il regime comunista. Accettiamo.

Sabato 29 dicembre alle ore 9.00 appuntamento davanti alla cattedrale e poi a casa sua. Il suo alloggio è al 5° piano di un palazzo degli anni ’60 di puro stile sovietico, estremamente essenziale, privo di citofono ed ascensore, saliamo la scala in apnea per il fetore, ma come entriamo in casa ci troviamo in un ambiente curato, sobrio nell’arredamento ma decorato con quadri, teli, stampe e foto sulle pareti ed in soggiorno anche sul soffitto. In sala ci attende una tavola preparata con al centro verdure e mele a pezzettini. Ci fa accomodare e subito se ne arriva con tazzoni colmi di vin brulè e poi pollo alla piastra e patate lesse e si fa colazione.

Attendevo il momento opportuno per fargli la domanda che avevo nel cuore sin dalla preghiera del giorno prima: “Fëdor, come sei venuto alla fede” e qui ci stende tutti.

Ci racconta: “era il 12 marzo dell’anno giubilare 2000, stavo facendo cuocere delle patate in cucina, avevo la televisione accesa ed ho sentito San Giovanni Paolo II chiedere scusa al Mondo per i peccati commessi dalla Chiesa, sono stato investito da una effusione di Spirito Santo, è stata la mia Pentecoste. Ardevo dal desiderio di incontrare quell’uomo così grande, di vederlo dal vivo anche solo da lontano e capita che a giugno del 2001 il Papa non essendo stato accolto in Russia, va in Ucraina, molto vicino alla Moldavia, quindi nel giro di 48 ore mi organizzo e parto e di lì inizia il mio cammino di fede.”

Commovente quando parla dell’incontro in Ucraina con Papa, corre a prendere la sua bibbia e in retro copertina, all’inizio della bibbia ha incollato il pass di ingresso, come sigillo di un inizio della sua storia della salvezza.

Molto altro ci ha comunicato, ci ha fatto un gran bene, vi lascio solo queste sue parole che sono per me di una grandezza di fede enorme: “la Chiesa cattolica era prima di me e ci sarà anche dopo di me, ma io potrò essere senza la Chiesa cattolica?”

Gesù è il Signore

Fulvio

 

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Nina, ovvero “Ma quando comincia la missione?”

E così si riparte per la missione in Moldavia, per la terza volta nel 2018: a marzo per uno dei week end di Seminario di Vita Nuova, ad agosto per i 10 giorni con le famiglie ed ora per l’avvio della consegna dei pacchi alle famiglie sostenute dal progetto di adozione del RnS.

Air Moldova, sempre prodiga di sorprese, fa slittare la partenza dalle 15.30 alle 22.30: consideriamo perfetta letizia…

Giunti in aeroporto, cerchiamo sul tabellone conferma dell’orario di partenza discorrendo in merito; si avvicinano un uomo e una donna con un voluminoso bagaglio. Lui ci domanda: “Anche voi partite per Chisinau?” alla nostra risposta affermativa ci chiede di prenderci cura di Nina, la badante moldava dei suoi genitori che torna a casa per le feste ed è poco pratica di procedure in aeroporto. Subito la accogliamo tra noi. Trascorriamo insieme il tempo successivo aumentato dalla partenza posticipata alle 24. Provvidenza volle che anche il suo sedile fosse nella stessa fila dei nostri.

Intoppo al controllo sicurezza: la valigia di Nina è troppo grossa e pesante come bagaglio a mano e il suo biglietto, fotocopia di una fotocopia, non va bene; mio marito la accompagna a ristampare il biglietto e ad imbarcare il bagaglio e Nina non sa più come ringraziare.

Abbiamo tutto il tempo per fare amicizia: Nina con sofferenza ha lasciato la Moldavia, marito, due figli e i genitori anziani, tre anni fa raggiungendo la sorella sposata con un italiano; accudisce una coppia di anziani di cui uno disabile. E’ ortodossa ma volentieri segue il Santo Rosario in TV alle 18 insieme ai suoi assistiti, le è molto simpatico il parroco che passa sovente a portare la Santa Comunione. Si interessa di ciò che noi andiamo a fare in terra moldava. Continua a chiamare “prete” mio marito e io cerco di spiegarle che è “solo” mio marito, laico impegnato. Ci testimonia quanto abbia sempre sentito Dio vicino nelle traversie che ha dovuto affrontare e concordiamo che abbiamo proprio un Padre premuroso e pieno di amore.

Da questa sorpresa dello Spirito, la prima di una lunga serie nei soli tre giorni in Moldavia, comprendo che noi non siamo chiamati alla missione in Moldavia ma AI MOLDAVI, con le loro storie tribolate, con il loro modo di vivere la fede, con la loro dignità e generosità: Nina voleva farci portare alla casa dal cognato che era venuto a prenderla, ma ci attendevano già con premura Carmela e Ludmilla.

Digressione: durante il Concilio Vaticano II, il 7/12/1965, ed io avevo 39 giorni, veniva promulgato il Decreto “Ad gentes” su “L’attività missionaria della Chiesa”, approvato dalla Commissione plenaria il 27/10, due giorni prima della mia nascita. Mi piace molto questa Dio-incidenza, mi permetto di pensare che sia il regalo di benvenuto che il Padre mi ha fatto, ovviamente non solo a me.

Ad gentes 1 a: “Inviata per mandato divino alle genti per essere “sacramento universale di salvezza”, la Chiesa, rispondendo a un tempo alle esigenze più profonde della sua cattolicità ed all’ordine del suo Fondatore, si sforza di portare l’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini.” Fine della digressione.

Approdati alla casa alle 4 della mattina non avevamo neanche voglia di dormire tanto il fuoco della missione prendeva mente e cuore.

E poi alle 9 eravamo attesi in Episcopio dal Vicario del Vescovo per fare il punto della situazione.

Maria Pia