XXXII Conferenza Nazionale Animatori


 

TRACCIA DI RIFLESSIONE PREPARATORIA

sul tema della Conferenza:

« Gesù tutto sostiene con la potenza della sua parola» (Eb 1,3a) 

 

TESTI PER RIFLETTERE E DISCERNERE

 

(da impiegare nel corso di un incontro di verifica comunitario,

promosso dal Pastorale di Servizio del Gruppo o Comunità,

con il coinvolgimento di tutti i fratelli, in special modo degli effusionati).

  

Dalla Sacra Scrittura: 

  • «Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato l’insegnamento di Gesù, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”. Gesù disse loro: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono”. Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”» (Gv 6, 60.63-64.66-69).   

  • «Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!» (Rm 10, 14-15). 

  • «La mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio» (1 Cor 2, 4-5).

 

Dalla Tradizione della Chiesa 

  • «Altri, non volendo tenere in alcun conto il dono dello Spirito, non ammettono quell’aspetto presentato dal Vangelo di Giovanni, nel quale il Signore promise che avrebbe mandato il Paraclito; ma respingono nello stesso tempo sia il Vangelo che lo Spirito profetico. Miserabili, davvero! che allontanano il dono della profezia dalla Chiesa. Dobbiamo concludere che questi uomini non possono riconoscere nemmeno l’apostolo Paolo, perché nella sua lettera ai Corinzi parla espressamente dei doni profetici e riconosce che uomini e donne profetizzano nella Chiesa. Peccando, quindi, in tutti questi particolari contro lo Spirito di Dio, essi cadono nel peccato irremissibile» (S. Ireneo di Lione, in “Adversus Haereses, III, 11, 9). 

  • «In ogni Comunità perfetta il Signore non farà mancare dei profeti. I profeti insegnano le cose che conducono alla salvezza, ammoniscono gli indocili e gli sregolati, e dirigono con abilità verso tutto ciò che fa parte delle cose necessarie perché si riceva utilità. Bisogna quindi apprezzarli e tenerli in sommo onore” (S. Cirillo d’Alessandria, in “Patrologia Latina”, 70, 100). 

  • «Istruire qualcuno per condurlo alla fede è il compito di ogni predicatore e anche di ogni credente» (S. Tommaso, in “Summa Theologiae”, III, 71, 4). 

 

Dal Magistero della Chiesa 

  • «Il popolo santo di Dio partecipa pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede e di carità, e con l’offrire a Dio un sacrificio di lode, cioè frutto di labbra che acclamano al suo nome… Cristo adempie alla sua funzione profetica non solo per mezzo della Gerarchia, ma anche per mezzo dei laici, che perciò costituisce suoi testimoni e forma nel senso della fede e nella grazia della Parola, perché la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale» » (Concilio Vaticano II, in “Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium”, nn. 12.35).  

  • «L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo. Si ricordi però che la lettura della Sacra Scrittura deve essere accompagnata dalla preghiera, affinché si stabilisca il dialogo tra Dio e l'uomo; poiché quando preghiamo, parliamo con lui; lui ascoltiamo, quando leggiamo gli oracoli divini” (Concilio Vaticano II, in “Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum”, n. 25).

  • «Lo sforzo di evangelizzazione trarrà un grande profitto se i catechisti dispongono di testi appropriati, aggiornati con saggezza e competenza. I metodi dovranno essere adattati all’età, alla cultura, alla capacità delle persone, nella costante ricerca di fissare nella memoria, nella intelligenza e nel cuore le verità essenziali che dovranno impregnare la vita intera» (Papa Paolo VI, in “Esortazione Apostolica sull’Evangelizzazione Evangelii Nuntiandi”, n. 44).

  • «In quest’Anno Paolino, facendo nostre le parole dell'Apostolo: “Guai a me se non predicassi il Vangelo” (1 Cor 9, 16), auspico di cuore che in ogni comunità si avverta con più salda convinzione quest’anelito di Paolo come vocazione al servizio del Vangelo per il mondo. Tanta gente è alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell’incontro con Cristo e con il suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita. Dare chiara e condivisa testimonianza di una vita secondo la Parola di Dio, attestata da Gesù, diventa pertanto indispensabile criterio di verifica della missione della Chiesa. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché dal rinnovato ascolto della Parola di Dio, sotto l'azione dello Spirito Santo, possa sgorgare un autentico rinnovamento nella Chiesa universale, ed in ogni comunità cristiana» (Papa Benedetto XVI, in “Omelia per la conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio”, 26 ottobre 2008).

 

Spunti per la riflessione 

A livello personale:

  • L’incontro con la Parola di Dio è soltanto occasione di consolazione oppure mi spinge a conversione, rivelandomi il mio peccato? Mi illumina, perché io viva nella verità? (cf 2 Sam 12, 7b); (cf Gv 8, 32).

  • Sono consapevole dell’importanza dell’esperienza dell’effusione dello Spirito e dell’obbedienza per fede che l’accoglienza della Parola di Dio comporta nel cammino di vita nuova proprio del RnS? (cf At 4, 32)

  • L’accoglienza della Parola di Dio mi coinvolge in tutta la mia dimensione esistenziale, come testimone delle verità cristiane e fedele discepolo di Gesù? (1 Cor 9, 16).  

A livello comunitario:

  •  Avvertiamo che la Parola di Dio risveglia e alimenta l’azione carismatica dello Spirito nell’esperienza  dell’esercizio dei carismi (cf Col 3, 16)? Se sì, in quali espressioni proprie del Gruppo o Comunità?

  • La Parola di Dio rende profetica la lode, il canto, l’intercessione nel corso dell’incontro di preghiera comunitaria?

  • Accogliamo con fede la profezia assembleare, così da sentire «ardere i nostri cuori» (cf Lc 24, 32; At 2, 37), e «adorare Dio» (cf 1 Cor 14, 24)?

  • L’evangelizzazione e la catechesi scaturiscono da un ascolto in preghiera della Parola di Dio, oppure sono fondate su metodologie acquisite, che non comunicano forza profetica e personale adesione di vita alla Parola annunciata (cf Gv 4, 42b)?

  • Siamo consapevoli che i nostri Gruppi e Comunità sono intimamente innestati in quella azione “profetica” del Popolo di Dio che vede impegnata tutta la Chiesa nella proclamazione della Parola di Dio (cf 1 Pt 2,5-6)?

  • I nostri Gruppi e Comunità sono “segno profetico” dell’azione potente dello Spirito Santo, così che l’ordinaria accoglienza della Parola di Dio si tramuti in impegno ad evangelizzare nella parrocchia, in Diocesi, negli ambienti, nella vita pubblica delle nostre città (cf 1 Ts 1, 6-8)?


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